
Il Vescovo Riccardo Fontana
Arezzo, 25 dicembre 2014 - "C’è una cappa grigia che pesa sulla città: dobbiamo lavorare insieme per rimuoverla». Lui comincia dalla Messa di mezzanotte, in Cattedrale, il primo rito del Natale che presiede direttamente. Lui, l'Arcivescovo Riccardo Fontana. Che anticipa a La Nazione i temi che poi avrebbe centrato nella sua omelia. «E' un Natale fragile e complesso: ma che porta sempre con sè la sua bella notizia: Cristo che nasce è la nostra speranza». Ma a ruota lancia il suo appello di Natale, lo stesso che rinnoverà poi dall'altare del Duomo. «Sono sempre più gli aretini che soffrono: il numero di quelli che ricorrono alla Caritas cresce di giorno in giorno. E cresce quello di chi si rivolge diretamente a me e ne sono fiero». La città è in una fase difficilissima, rilancia, non solo per il dramma sociale ma anche per il momento di passaggio istituzionale. «La Provincia ha un futuro incerto, il Comune entra in una fase di transizione, la Banca è in sofferenza» Banca per la quale invita la città ad aprire gli occhi. "Non va abbandonata, fa parte dell'identità di questa terra". Chiede più attenzione e più solidarietà da parte di chi le ricchezze le ha e le ha a volontà. Sul fronte dei poveri e su quello delle migliori scelte economiche,. Invita di nuovo a svegliare le coscienze, a guardarsi intorno. Lo chiede ai cristiani "ma anche alle coscienze civili". E si rifà a Benigni. "Chiediamoci perché milioni di telespettatori: cerca e sollecita le risposte profonde. E' quello che la gente vuole e cerca".