Domenica 5 Maggio 2024

Muore a 28 anni dopo il parto: non era vaccinata

Napoli, malata di Covid. Il bimbo, nato prematuro, sta bene. Allarme del primario: "Il reparto è pieno di donne in gravidanza e no vax"

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di Nino Femiani

Aveva dato alla luce il suo quarto figlio, Pasquale, a fine agosto, dopo aver scoperto di essere positiva: non era vaccinata. Ma poi sono intervenute complicazioni ai polmoni e per lei non c’è stato più nulla da fare. Palma Reale, 28 anni di San Prisco (Caserta), residente a Santa Maria Capua Vetere, è deceduta per il contagio da Covid-19. Ricoverata il 29 agosto, aveva partorito all’ottavo mese al Secondo Policlinico di Napoli. Dopo la nascita di Pasquale era stata messa in Terapia intensiva. Intubata per dieci giorni, Palma non ce l’ha fatta.

È la seconda donna incinta deceduta nel reparto specializzato del nosocomio. L’altra era morta durante la prima "ondata" della pandemia, prima che ci fosse il vaccino. Era incinta di 16 settimane, in quell’occasione morì anche il figlio. Nell cittadina sammaritana in tanti speravano in un miracolo che purtroppo non è arrivato. Il decesso della giovane mamma lascia però anche una scia di polemiche a causa del trattamento ricevuto in alcuni nosocomi locali. La sorella Maria scrive un messaggio: "Il cuore si è rotto e la luce si è spenta. Ora lei è un angelo ma non sarà mai bianco perché mia sorella voleva stare qua. E io lo so. Forse sapevo troppe cose. Ancora una volta Palma è stata una guerriera fino alla fine, oggi le lacrime scendono finché possono. Dovevamo fare una grande festa, ma non è stato così. Ciao sorella, chi ha sbagliato pagherà". Il marito di Palma, Alfonso Vozza, anch’egli positivo al Covid e in isolamento domiciliare con gli altri tre figli, spiega il motivo di tanto rammarico: "All’ospedale di Caserta ci hanno rimandato a casa, dicendo che potevamo curarci presso il nostro domicilio, nonostante mia moglie fosse già all’ottavo mese. Non sapevamo che fare, per fortuna è intervenuto il sindaco che l’ha fatta portare al Policlinico. Troppo tardi però".

Il bambino, fatto nascere con un taglio cesareo a 35 settimane, sta bene. "Nei giorni seguenti al parto – spiega Giuseppe Bifulco, professore di ginecologia e ostetricia e direttore del reparto per le donne incinte con Covid al Policlinico – c’è stato un aggravamento del quadro respiratorio e abbiamo dovuto trasferirla in rianimazione. Ma oggi (ieri, ndr) non ce l’ha fatta". L’afflusso di donne incinte no vax nel reparto del Policlinico è continuo e il governatore campano Vincenzo De Luca rinnova il suo appello: "A loro dico di fare il vaccino dopo i primi tre mesi". Nelle scorse settimane neonatologi, pediatri e ginecologi avevano segnalato al ministero della Salute di accelerare la vaccinazione anti Covid delle donne in gravidanza e in allattamento, affermando che ci sono gravi rischi per queste categorie.

I vaccini a mRNA, sottolineano le associazioni di specialisti, sono assolutamente sicuri sia per le gravide sia per quelle che allattano. La morte di Palma divarica ancora di più la forbice tra chi muore perché non è vaccinato e chi muore perché lo era. Nel rapporto del 27 luglio l’Iss evidenzia che il 99% dei deceduti per Covid da febbraio a oggi non aveva ricevuto le dosi, o soltanto una, indispensabili per costruire le difese. Il restante 1%, pur avendo completato il ciclo di immunizzazione, si è arreso alla malattia perché troppo fragili per età (media 89 anni, superiore alle precedenti fasi dell’epidemia) e patologie croniche.