Giovedì 5 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Cronaca

Moto 125 in autostrada con il nuovo codice, ecco da quando

Michele Moretti, responsabile moto di Confindustria Ancma: “Soddisfatti della riforma anche per il riconoscimento ai motociclisti, ora considerati tra gli utenti deboli della strada”

Roma, 16 novembre 2024 – Ci sono anche le moto 125 in autostrada e tangenziale nella riforma del nuovo codice della strada 2024. Sì, ma da quando? Sarà legge entro Natale, secondo gli ultimi annunci del ministro dei trasporti Matteo Salvini.

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Il Senato sta completando l’esame del testo che non dovrebbe subire modifiche. Tra le novità che hanno maggiormente agitato il settore delle due ruote c’è sicuramente il casco obbligatorio per i monopattini, fortemente osteggiato dalle società di sharing che invece erano d’accordo sulle altre due misure decise, la targa e l’assicurazione, la seconda del resto è già presente in questa fetta di mercato, sarà il privato a doversi adeguare.

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Le parole di Confindustria Ancma

“Le moto 125 in autostrada sono una battaglia che portiamo avanti da almeno 10 anni. Quindi siamo molto soddisfatti per questo risultato - è la didascalia di Michele Moretti, responsabile moto di Confindustria Ancma -. E siamo soddisfatti anche perché nella riforma è passato un emendamento che mette i motociclisti nella categoria degli utenti vulnerabili della strada come i pedoni, anche questo è un riconoscimento. Perché non sono aggressori ma spesso vittime dei comportamenti stradali. La soddisfazione nasce anche dal fatto che le biciclette, in particolare quelle elettriche, alla fine non sono state considerate alla stregua dei monopattini quindi non dovranno sottostare ai vincoli previsti per questi mezzi. L’interlocuzione con il ministro è stata positiva”.

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Cosa cambia ora per il settore moto

“L’Italia rimaneva l’unico paese in Europa a non poter circolare con 125 su autostrade e tangenziali – osserva Moretti -. Con le nuove regole ci possiamo aspettare che il segmento dei 150 CC perda significato. Perché nasceva proprio per consentire di accedere ad autostrade e tangenziali. Quindi ci aspettiamo che chi prima acquistava un 150 passi gradualmente al 125. Le aziende, che fossero italiane o giapponesi, dovevano produrre uno scooter che non aveva senso in nessun’altra parte del mondo”.

Motociclisti in Italia, i numeri e la sicurezza

Ma i motociclisti in Italia sono sicuri? Ad esempio pensando ai guardrail? “Se guardiamo a quello la risposta è no - non ha dubbi Moretti -. A parte le modifiche normative che sicuramente aiuteranno e dovrebbero favorire l’istallazione di guardrail finalmente sicuri, il problema è il pregresso, cioè il 99,99%”. E dire che “i motociclisti in Italia sono circa 8 milioni e muovono un fatturato di 10 miliardi di euro, il 45% della produzione europea di moto avviene in stabilimenti che hanno sede in Italia. E siamo anche il paese che ha il parco circolante maggiore in Europa”.