È morta Anna Elisa Fontana, 48 anni, originaria dell’isola di Pantelleria, giunta, nella notte tra venerdì e sabato, in gravissime condizioni all’ospedale Civico di Palermo per le ustioni riportate dopo essere stata aggredita dal compagno. Ad appiccare le fiamme, al culmine di una lite, è stato Onofrio Bronzolino, di 52 anni, che ha cosparso di liquido infiammabile la donna. La quarantottenne aveva riportato ustioni sul 90 per cento del corpo e le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate. Lascia cinque figli. L’uomo, in stato di fermo con l’accusa, finora, di tentato omicidio aggravato, ha subito, a sua volta, ustioni soprattutto al volto e rischia di rimanere cieco: si trova ricoverato in ospedale piantonato dai carabinieri.
Le indagini sono condotte dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinate dalla procura di Marsala. La coppia aveva una relazione da circa due anni. Entrambi con matrimoni alle spalle, abitavano non lontano dal centro dell’isola e avevano spesso dei litigi. L’ultimo, venerdì sera, sarebbe iniziato per strada vicino a un bar. Il contrasto tra i due poi sarebbe continuato e si sarebbe accentuato una volta giunti a casa.
Dopo la morte della donna a Pantelleria è stato decretato il lutto cittadino. "Un inaspettato e per fortuna inconsueto atto di violenza estrema, mai rilevato in questo territorio": così ha definito la vicenda il sindaco Fabrizio D’Ancona. "Per questo sento la necessità insieme all’amministrazione di sensibilizzare tutta la comunità con una manifestazione di condanna e nel contempo di rispetto per le donne – ha aggiunto –. Nessuno può giudicare queste situazioni se non si vivono, ma soprattutto nessuno le dovrebbe vivere". All’amministrazione comunale si unisce la chiesa di Pantelleria.
"Mentre la Sicilia brucia – ha scritto in una lettera aperta ai fedeli padre Vincenzo Greco – per l’incuria, la stoltezza e la cattiveria dell’uomo, un altro fuoco sconvolge Pantelleria. Un fuoco che distrugge la vita di una donna, Anna Elisa, una di noi, appartenente a questa comunità, un fuoco che, trovando il vuoto lasciato dal senso perduto del vivere, esce dalle mani di chi avrebbe dovuto amarla e che invece brucia il suo corpo, il nostro corpo. Un fuoco che divora la nostra apparente serenità e che divora le speranze di un domani migliore per la nostra isola".