Giovedì 9 Maggio 2024
BEPPE BONI
Cronaca

Minigonne, tanto rumore per nulla

Beppe

Boni

Il bello è che non è successo nulla. Una raccomandazione, espressa male e nel momento sbagliato, ha scatenato un dibattito che si è ingarbugliato sui principi di libertà della donna, sulle rivendicazioni dei collettivi tipo "Ribalta femminista", sul "corpo femminile oggettificato". Tutte circostanze che con l’incauta raccomandazione del dirigente scolastico c’entrano poco. La notizia è questa: la vicepreside del liceo Socrate di Roma, constatato che nell’incertezza del pianeta scuola mancano anche i nuovi banchi, dice alle studentesse: "Copritevi, si vedono le gambe, ... poi ai docenti cade l’occhio...". Sedendosi a terra, deve aver pensato, le minigonne diventano troppo mini. Ne è nato un caso, quasi come in Francia dove è scoppiata la rivolta delle ragazze. Se vogliamo proprio dirla tutta la vicepreside non ne ha azzeccata una, azzardando anche un improbabile guardonismo dei colleghi. Ma a volte anche le frasi ad effetto e troppo sintetiche vanno interpretate. E ragionando di centimetri e scollature non va perso di vista un principio. A scuola si deve imparare anche la buona educazione e quindi vestirsi i modo adeguato non è una sciocchezza. Il consiglio vale anche per chi entra in classe in tuta da ginnastica pensando di essere in palestra o per chi indossa la canotta al posto della camicia. La prof forse voleva esprimere questo concetto, ma si è avvitata su una frase traballante. Basta vestirsi normalmente, dice il ministro francese Jean Michael Blanquer. E Lucio Dalla prima di lui: "L’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale" (Disperato erotico stomp).