Giovedì 16 Maggio 2024

Mimmo Lucano, la Cassazione: "Mancano indizi di frode"

Il sindaco di Riace: "Sono pronto a difendermi 'nel' processo e non 'dal' processo. Salvini ha avuto paura di farsi processare"

Il sindaco di Riace Mimmo Lucano saluta dalla finestra di casa (Ansa)

Il sindaco di Riace Mimmo Lucano saluta dalla finestra di casa (Ansa)

Roma, 3 aprile 2019 - Il sindaco (sospeso) di Riace Mimmo Lucano potrà forse tornare presto a casa. La Corte di Cassazione ha decretato che "mancano indizi di comportamenti fraudolenti messi in atto da parte del sindaco Lucano per assegnare appalti".  Le delibere e gli atti di affidamento, si legge nelle motivazioni depositate ieri e relative all'udienza che lo scorso 26 febbraio si è conclusa con l'annullamento con rinvio del divieto di dimora a Riace, la cittadina calabrese diventata un simbolo per l'accoglienza dei migranti. La misura cautelare era stata disposta dal Tribunale della libertà di Reggio Calabria lo scorso 16 ottobre nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Locri che ha rinviato a giudizio Lucano. 

I giudici di piazza Cavour ravvisano elementi indiziari a carico di Lucano per il suo essersi speso a favore della permanenza in Italia della sua compagna Lemlem Tesfahun, eppure si deve considerare in questo caso "la relazione affettiva" che va considerata, assieme alla condizione di incensurato di Lucano, prima di decidere nuovamente per il mantenimento del divieto di dimora. L'udienza è aggiornata al 4 aprile. 

MIMMO LUCANO - "Il mio auspicio è che ci sia giustizia: spero con tutto il cuore che il divieto di dimora possa cadere. Io comunque rifarei tutto quello che ho fatto", dice Lucano a "Circo Massimo" su Radio Capital all'indomani del deposito della sentenza. E ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Io sono l'ultimo, sono debole, ma sono pronto a difendermi 'nel' processo e non 'dal' processo. Salvini che è così forte ha avuto paura di farsi processare (per il caso Diciotti, ndr)". 

In realtà, polemizzare con il ministro dell'Interno "non mi interessa - assicura Lucano - la parte politica che lui rappresenta ha come argomentazioni solo denigrazione e cattiverie. Ho detto, e lo ribadisco, che un cristiano non può votare per Salvini, perché i valori del cristianesimo sono antitetici a quelli che lui rappresenta politicamente". "Tutto il quadro accusatorio è ancora da definire - ha ricordato poi Lucano - e la richiesta di rinvio a giudizio andrà avanti: ora dobbiamo aspettare per capire se verremo rinviati a giudizio. Non ho mai detto 'sono innocente': lo deve dimostrare chi ha la competenza, noi ci difendiamo 'nel' processo e non 'dal' processo".