Mercoledì 8 Maggio 2024

Migranti, si temono altri 47 morti Nei messaggi radio il soccorso mancato

La Procura indaga sulle comunicazioni tra Guardia Costiera e Finanza: "Attività di polizia marittima". Piantedosi incontra i ministri di Spagna, Grecia, Malta e Spagna: pronto un pacchetto di richieste alla Ue

di Antonio Troise

Il dolore dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime. Le novità dell’inchiesta giudiziaria che muove i suoi primi passi. Ma anche la polemica politica che non scende di tono, con il governo a fare quadrato per difendere la Guardia Costiera dagli attacchi per il "presunto" mancato intervento di soccorso in mare. Durissimo il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: "Chi l’accusa o è ignorante o in malafede". Mentre l’ex premier, Giuseppe Conte, rilancia: "Chi è in mare va salvato, con il mio governo era così". Insomma, a sei giorni dalla tragedia di Cutro, la tensione resta alta. Mentre il bollettino del drammatico naufragio potrebbe aumentare ancora. Secondo la Prefettura, infatti, ci sarebbero fra i 27 e i 47 dispersi, che si aggiungerebbero quindi alle 68 bare delle vittime fino ad ora recuperate che si trovano nel Palamilone di Crotone. Ieri l’ultimo saluto ai propri cari da parte dei parenti e dei sopravvissuti. I feretri resteranno qui fino a quando non saranno avviate le procedure per il trasferimento e la tumulazione.

Un’operazione che non si presenta per nulla facile, soprattutto perché buona parte delle vittime proveniva dall’Afghanistan, il Paese governato da talebani e che non permette normali canali diplomatici. Da ieri la camera ardente è stata chiusa al pubblico per permettere alla polizia scientifica di lavorare all’identificazione dei 12 cadaveri ancora senza nome.

Ma, nel fascicolo giudiziario della procura di Crotone potrebbero presto finire anche le interlocuzioni fra la Capitaneria di porto e le Fiamme Gialle poche ore prima del naufragio. La cronaca è contenuta della relazione della guardia Costiera di domenica scorsa. Con un quadro dettagliato di tutte le attività, ora per ora, a partire dalla 23 e 29, quando la segnalazione di Frontex sulla barca "Summer Love", con a bordo 180 migranti, era stata classificata come un’attività di "polizia marittima" da parte della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera e non di soccorso. Nella notte, pochi minuti prima della tragedia, le unità navali rientravano in porto per le avverse condizioni atmosferiche. In quegli stessi istanti, una chiamata al 112 aveva messo in azione il nucleo operativo e radiomobile del Crotone che, arrivano a Steccato di Cutro poco dopo le 4 del mattino e si trovano di fronte il dramma di decine di cadaveri fra le onde. Per il leader della Lega, Matteo Salvini, la Guardia Costiera "è stata codardamente coinvolta in una squallida battaglia politica. Dico grazie agli uomini di mare e faccio appello a certa politica e certo giornalismo: limitate la polemica. Io ho le spalle larghe, ho ricevuto tante accuse, le ritengo per lo più ingiuste". Intanto, ieri c’è stato il primo faccia a faccia tra i Paesi del Mediterraneo dopo la tragedia di Cutro e a pochi giorni dalla riunione del Consiglio europeo dei ministri dell’Interno. Matteo Piantedosi, a Malta al Med5, ha incontrato i suoi omologhi di Cipro, Grecia, Malta e Spagna, per trovare una posizione comune sulla questione migranti e avanzare compatti le proprie richieste all’Europa.