di Riccardo Jannello
Una domanda imperversa sui social di molti utenti abruzzesi, rivolta al sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi, e al governatore, Marco Marsilio (entrambi esponenti di Fratelli d’Italia), dopo che da dieci giorni c’è molta tensione per l’hackeraggio subito dalla Asl 1 della Regione (comprendente Avezzano, Sulmona e L’Aquila) a causa del quale sono stati rubati i dati di numerosi pazienti; per non divulgarli gli hacker hanno chiesto un riscatto che le autorità non vogliono pagare. "Parlateci della Asl 1", con l’hashtag "troppogravepertacere", è il cartello che appare su molti post che soprattutto i politici del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle hanno divulgato su Facebook. Chiedono, pur concordi di non cedere al ricatto, trasparenza su quel che è accaduto e quali dati siano effettivamente a disposizione dei criminali – preoccupano quelli che riguarderebbero la condizione psicofisica di bambini malati –; invocano inoltre una riunione della giunta regionale con il consiglio. Fra i dati oggetto di richiesta di riscatto ci sarebbero anche gli esami medici di Matteo Messina Denaro, recluso all’Aquila (la cartella clinica è cartacea). Che i disagi siano gravi lo sottolineano le richieste di risarcimento che cominciano ad arrivare all’Asl: già un centinaio che potrebbero innescare un maxi contenzioso. Viene sollecitata l’Asl a dare "informazioni dettagliate sulla sottrazione dei dati personali di ogni genere nonché sulla possibilità di ripristinarli al fine di sapere se l’Asl sia in grado di ricostruire la storia clinica dei pazienti per finalità terapeutiche". Un blocco che ha mandato in crisi per giorni le prenotazioni di visite specialistiche ed esami (solo sabato il Cup ha potuto riprendere a fornire assistenza in rete). Si temono disservizi per "patologie che richiedano un monitoraggio costante e un confronto tra risultati di esami passati, la cui reperibilità potrebbe essere stata compromessa, e futuri".