Mauro Romano, scomparso nel '77. La mamma: "Sceicco Al Habtoor è lui"

A 44 anni dal rapimento, la donna 'riconosce' suo figlio da due cicatrici. Ora la famiglia chiede il test del Dna

Lo sceicco Mohammed Al Habtoor

Lo sceicco Mohammed Al Habtoor

Bari, 13 aprile 2021 - Aveva solo sei anni, Mauro Romano, quando fu rapito in Salento nel lontano 1977, 44 anni fa. Ma la sua mamma non ha mai smesso di cercarlo, e ora pensa di averlo individuato: secondo lei potrebbe essere lo sceicco Mohammed Al Habtoor, 52 anni (e l'età più o meno coincide), figlio del magnate Khalaf Al Habtoor. Bianca Colaianni, la mamma di Mauro che potrebbe essere diventato sceicco, confida le sue speranze all'Ansa: "Mi auguro sia lui - dice - perché vorrebbe dire che è ancora vivo e che nessuno l'ha mai ucciso". Ma perché il piccolo dovrebbe essere lo sceicco? La madre, spiega il Corsera, l'ha riconosciuto grazie a "due cicatrici: una sul sopracciglio, l'altra sulla mano destra: se la procurò con un ferro da stiro", racconta.

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Ovviamente le cicatrici non bastano: occorre fare l'esame del Dna. Ma secondo il quotidiano finora l'emiro ha rifiutato di sottoporvisi. La famiglia Romano, comunque, non ha alcuna intenzione di demordere: andranno di persona a Dubai per ottenere che l'esame venga eseguito tramite l'intercessione delle autorità consolari. 

La scomparsa di Mauro

Il piccolo sparì nel nulla a Racale (Lecce), il 21 giugno del 1977. Secondo le indagini il presunto sequestratore sarebbe un ex barbiere di 79 anni, amico di famiglia che Mauro chiamava 'zio' e che il giorno della scomparsa, secondo la Procura, fece salire il bimbo sul suo Apecar e lo condusse nella sua casa estiva per farlo giocare con il figlio. Questo, secondo l'accusa, in attesa di consegnarlo a due individui, a oggi rimasti sconosciuti, che lo prelevarono poi con la forza facendo sparire di lui ogni traccia. 

Il legale di Bianca Colaianni, Antonio La Scala, ricorda all'Ansa che Bianca scrisse già nel 2007 una lettera alla famiglia nella penisola araba "ma il padre dello sceicco, il magnate Khalaf Al Habtoor, negò che suo figlio fosse il piccolo Romano. Il magnate invitò anche Bianca a Dubai ma poi non si fece più sentire".  Inoltre, aggiunge il legale, "su sollecitazione di Bianca anche il Viminale si è occupato della vicenda nel 2008: tramite i consolati c'è stato uno scambio di lettere in cui la famiglia dello sceicco ha ribadito che non si tratta di Mauro".

Le indagini

"Mi auguro si faccia l'esame del Dna - afferma oggi la mamma - così potremo fugare ogni dubbio: non sono convinta sia lui ma lo spero, perché vorrebbe dire che non l'hanno ucciso". Alla richiesta dell'esame che possa finalmente fare luce sul caso, dagli Emirati Arabi "non è mai arrivata nessuna risposta". Per questo adesso la famiglia chiederà che "venga organizzato un incontro tra le diplomazie dei due Paesi affinché - spiega il legale - Bianca possa finalmente vedere di persona lo sceicco: una mamma capisce a pelle se si tratta del proprio figlio anche senza l'esame del Dna, al quale non possiamo obbligare nessuno".

Le indagini su Mauro erano chiuse da 40 anni e sono state riaperte solo nel 2019, su richiesta della famiglia, dopo l'arresto di un 69enne pedofilo, lo stesso uomo che nel 1978 fu condannato a 4 anni di reclusione per aver finto di aver rapito il piccolo Romano e aver fatto richieste estorsive alla sua famiglia.