Mercoledì 24 Aprile 2024

Lol è un cult Ma c’è poco da ridere

Piero

Degli Antoni

ol" su Prime Video

è un programma eccezionale, straordinario, geniale. Sui social ha ottenuto un mirabile successo tra i giovani, diventando un piccolo cult. La critica invece ha storto il naso e, già che c’era, anche orecchie e bocca. "Lol" è un programma eccezionale, dicevamo, tranne per un piccolo particolare: invece di premiare chi non ride, dovrebbe essere ricompensato chi riesce a far ridere.

Mettere un plotone di comici

in una stanza costringendoli a suscitare reciproco divertimento è atto di una crudeltà che meriterebbe l’apertura di un fascicolo giudiziario: un comico fa ridere su un palco, in un film, alla radio, non davanti a uno striminzito pubblico di suoi pari. La scelta del cast poi non ha aiutato. Dispiace per Lillo, che giganteggia in mezzo agli altri, e dispiace pure per Elio. Da dimenticare tutti gli altri, a cominciare da un inutilmente frenetico Frank Matano a una Caterina Guzzanti che al massimo è da considerare attrice brillante. Pintus poi è un caso a parte: insieme al mistero della piramide di Cheope e alle linee di Nazca meriterebbe una puntata di Roberto Giacobbo. Si scopre poi che parte delle gag è copiata di sana pianta dalle edizioni straniere, forse alla fotocopiatrice mancava il toner. Fedez e Mara Maionchi sghignazzano a ripetizione, senza che si riesca a capirne il motivo. Una risata vi seppellirà. Magari.