Roma, 7 gennaio 2023 - Probabilmente quella discrezione che sconfinava nel pudore era figlia degli stessi valori che Gianluca Vialli aveva ereditato dalla terra concreta in cui sentiva di avere radici fortissime. Chi lo conosceva bene non si stupisce del modo in cui il campione aveva saputo proteggere la sua bella famiglia, la moglie sudafricana Cathryn e le figlie Olivia e Sofia, 18 e 16 anni. Sognava di avere il tempo per accompagnarle all’altare, sperava di andarsene dopo i suoi genitori: non potrà raggiungere gli obiettivi a lungo termine che aveva confidato qualche tempo fa. Nei prossimi giorni a Londra si terranno invece i funerali in forma privata, forse lunedì.
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Il pudore, dicevamo. Anche se la sua famiglia d’origine era agiata, anche se è cresciuto in un castello da 60 stanze a Grumello, Vialli ha dimostrato, con la fame sul campo prima e con la sobrietà nella vita poi, di essere tutto tranne che il frutto viziato di un ambiente di eccessi.
La parola giusta è stile: quello di Vialli era figlio di un’educazione solida quanto quella ricevuta dalla moglie Cathryn White-Cooper, sudafricana cresciuta a Londra frequentando ottime scuole, come ora fanno le due figlie ("qui hanno opportunità eccezionali, e il senso civico nel Paese è più alto che da noi", raccontò lui qualche anno fa).
Ma l’intesa con Cathryn era totale soprattutto nell’allontanarsi del mondo effimero delle apparenze: già il fatto che a lei dia fastidio quando le ricordano un passato giovanile (molto breve) da modella, è un’indicazione precisa di quanto la donna del cuore di Gianluca sia lontana dal profilo delle wags, le spesso sguaiate donne dei calciatori britannici. Pochi social, tanta privacy, un lavoro come arredatrice d’interni di alto livello, Cathryn si è sposata perfettamente con la mentalità del suo paziente corteggiatore: "Si stupì che non l’avessi baciata la prima sera, da buon italiano. Ma non sono mai stato aggressivo con le ragazze e non mi sentivo pronto, avevo la responsabilità di essere giocatore-allenatore del Chelsea quando la conobbi".
Ci mise quattro mesi a convincerla, la sposò il 26 agosto del 2003 in segreto, comunicandolo solo a nozze già avvenute. Si sa che la festa si tenne nel castello di Ashby, nel Northampton. E che in seguito Gianluca andò spesso in Sudafrica per far visita ai parenti della moglie: "È una donna britannica, molto solida, timida e riservata, saldamente legata alla famiglia".
La loro si è completata con le due figlie, Olivia e Sofia, con cui Gianluca aveva un rapporto di grande complicità. Soprattutto durante la malattia: "Grazie a loro ho imparato a relazionarmi meglio con il genere femminile, eccedo nelle manifestazioni d’affetto anche fisiche per compensare il fatto di averne ricevuto poco dalla mia".
Al Times raccontò, nel 2020, quando la malattia si era già presentata e ne aveva cambiato l’aspetto in modo fin troppo visibile: "Mi hanno aiutato disegnandomi le sopracciglia, a mia moglie ho chiesto quali trucchi usare. Abbiamo riso, bisogna trovare il lato divertente".
Ad Alessandro Cattelan aggiunse: "Sento di avere meno tempo per essere un buon padre, credo che i figli seguano il nostro esempio più che le parole. Io cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva con cui guardi la vita: non ti devi dare delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, ridere spesso, aiutare gli altri. Il segreto della felicità è questo".