Mercoledì 9 Ottobre 2024

L’Italia della legalità. Il monito di Mattarella: "Chi ama la Repubblica lotta contro la mafia"

E sul caso Bari continua la polemica a distanza tra centrosinistra e maggioranza. Il ministro Tajani: "Giusto accertare i fatti". Il Pd: vicenda vergognosa.

L’Italia della legalità. Il monito di Mattarella: "Chi ama la Repubblica lotta contro la mafia"

L’Italia della legalità. Il monito di Mattarella: "Chi ama la Repubblica lotta contro la mafia"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dice che la lotta alla mafia è compito e dovere di chi ama la Repubblica. E la premier Giorgia Meloni fa sapere che l’esempio di chi ha sacrificato la vita a difesa della legalità deve essere "il faro che ci guida sempre". Mentre a Roma sfila Libera per la Giornata delle vittime della mafia e quando don Luigi Ciotti cita il sindaco di Bari Antonio Decaro (in prima fila nel corteo della Capitale) parte un applauso lungo e spontaneo in tutta la piazza. Ma il caso dell’inchiesta di Bari, scatenato dalla decisione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di nominare una commissione per decretare lo scioglimento del comune infiamma ancora la politica.

IL CENTRODESTRA

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani difende il Viminale: "Noi siamo sempre garantisti, ma essere garantisti non significa non volere delle indagini per accertare dei fatti. Non c’è una criminalizzazione, dopo tanti arresti e un’inchiesta è giusto verificare cosa è successo in nome della trasparenza. Il Viminale ha fatto bene". Anche i consiglieri di Fratelli d’Italia in Regione Puglia si allineano: "La verifica sul comune di Bari non è contro i baresi, ma è in favore della città e della legalità". Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto parla di "reazione folkloristica" da parte del primo cittadino: "Il Viminale ha scelto la via più prudente: quella dell’accertamento". Nel frattempo la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo (FdI) ricorda che "dal 2016 a oggi sono stati 136 gli accessi ed è normale che, a seguito di un’ordinanza del tribunale di prevenzione di Bari che prevede l’amministrazione giudiziaria per una società, si proceda a un accesso".

LA MANIFESTAZIONE

Il Partito democratico invece si schiera compatto in difesa di Decaro: "Una vicenda vergognosa, perché il sindaco di Bari è un emblema della lotta per la legalità non solo tra i sindaci, ma in particolar modo nella sua città", dice il primo cittadino di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem Matteo Ricci. Mentre Matteo Lepore da Bologna fa sapere che "prendersela con il presidente dell’Anci sa tanto di colpirne uno per educarne cento". Intanto sabato in piazza del Ferrarese a Bari si terrà la manifestazione di solidarietà "Giù le mani da Bari. #Io sto con Decaro", convocata dal Pd cittadino. E in una delle frasi intercettate dell’inchiesta Codice Interno due esponenti del clan Parisi dicono: "Decaro non dà niente... Sono quelli che stanno dando un sacco di soldi... Stanno andando tutti quelli di Bari Vecchia, perché stanno dando i soldi, hai capito?".

LA CAMPAGNA ELETTORALE

Sull sfondo resta la corsa per la poltrona di primo cittadino di Bari. Le elezioni dovrebbero tenersi tra l’8 e il 9 giugno, se il Comune non verrà sciolto. Il centrosinistra sceglierà il suo candidato il 7 aprile con le primarie, il centrodestra non ha ancora individuato il proprio candidato unitario. Negli ultimi giorni sembrava che la decisione fosse imminente e la scelta sarebbe ricaduta sul magistrato Stefano Dambruoso, ma in realtà ci sarebbero ancora altri tre nomi in lizza: il consigliere regionale leghista Fabio Romito, il viceministro Francesco Paolo Sisto (FI) e il senatore Filippo Melchiorre (FdI).

MATTARELLA E MELONI

In questo clima arriva il messaggio del Quirinale: "Le mafie sono una pesante zavorra per l’Italia, insinuate come sono in ogni attività illegale dei traffici criminali. La Giornata ci rammenta che la lotta alle mafie è compito e dovere di tutti coloro che amano la Repubblica e intendono renderne migliore il futuro". Meloni invece parla di "un’occasione per rendere omaggio a chi ha perso la vita per mano malavitosa e rinnovare l’impegno quotidiano di ciascuno di noi e delle nostre istituzioni contro ogni forma di criminalità organizzata".

Alessandro D’Amato