Giovedì 2 Maggio 2024

Liceo del Made in Italy. Iscrizioni dal 23 gennaio. Duecento scuole pronte. Le materie? Un rebus

Sarà attivato negli istituti per le scienze umane a indirizzo economico sociale . Lombardia e Campania in prima linea, Puglia e Toscana fanalini di coda. Il suo sbocco è l’università. Manca ancora il piano di studi del triennio.

Liceo del Made in Italy. Iscrizioni dal 23 gennaio. Duecento scuole pronte. Le materie? Un rebus

Liceo del Made in Italy. Iscrizioni dal 23 gennaio. Duecento scuole pronte. Le materie? Un rebus

Per definire il quadro delle materie ‘caratterizzanti’, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha tempo fino a fine marzo (entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge 27 dicembre 2023, n. 206) ma, intanto, il Liceo del Made in Italy si prepara a partire e apre a scatola (semi)chiusa le iscrizioni a gennaio. "Credo che sia un’idea che può avere un grande successo però starà a noi riempirla di contenuti – commenta il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli –. È una scommessa e soltanto tra una decina d’anni si potrà vedere se si è vinta o meno".

LE ISCRIZIONI

A partire dal 23 gennaio 2024 il nuovo indirizzo liceale ‘Made in Italy’, potrà essere scelto dalle famiglie per le iscrizioni on-line alle classi prime per l’a.s. 2024/2025 sulla piattaforma ‘Unica’, la piattaforma digitale per l’orientamento e i servizi digitali del Mim.

I LICEI COINVOLTI

Solamente le istituzioni scolastiche statali e paritarie che già erogano il percorso del liceo delle scienze umane–opzione economico sociale possono richiedere l’attivazione di prime classi del Liceo del Made in Italy per l’anno scolastico 2024/2025. Le scuole interessate dovranno presentare la richiesta alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale entro il 15 gennaio 2024 per le necessarie verifiche e ai fini del ‘previo accordo’ che dovrà essere definito entro il 20 gennaio 2024.

LE SCUOLE PRONTE

A PARTIRE

I numeri non sono ancora noti nemmeno al ministero. Ad oggi sono 419 le scuole statali (e 116 istituti paritari) che hanno attivato i percorsi opzionali del liceo economico sociale (LES) e che, dunque, possono scegliere di attivare il percorso ‘Made in Italy’: se ne contano, ad esempio, 57 in Lombardia, 51 in Campania, 46 in Sicilia, 33 in Piemonte, 31 Toscana e 30 in Puglia. Il LES – stando ai dati del Mim – è frequentato da 75.700 studenti (3mila classi). "Non ho dati certi – afferma Giannelli – ma da quello che ho sentito confrontandomi con vari colleghi la mia impressione è che buona parte dei licei a indirizzo economico-sociale opererà questa scelta. Penso che sui 400 statali almeno 200-250 aderiranno a questo nuovo indirizzo".

IL PIANO DI STUDI

DEL BIENNIO

Nel primo biennio il piano di studi ricalca, con piccole modifiche, quello del LES: 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 di storia e geografia, 99 di diritto, 99 di economia politica, 99 di lingua e cultura straniera 1, 99 di matematica (con informatica), 66 di lingua e cultura straniera 2, 66 di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 di scienze motorie e sportive, 33 di storia dell’arte, 33 di religione cattolica o attività alternative. In totale 891 ore.

LE MATERIE CHIAVE

In attesa del regolamento, la legge prevede "l’analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali nonché della dimensione storica e dello sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del Made in Italy" e l’acquisizione di specifiche competenze, abilità e conoscenze riguardanti i settori produttivi del Made in Italy come, ad esempio: principi e strumenti per la gestione d’impresa; tecniche e strategie di mercato per le imprese del Made in Italy; strumenti per il supporto e lo sviluppo dei processi produttivi e organizzativi delle imprese del Made in Italy; strumenti di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese dei settori del Made in Italy e delle relative filiere.

GLI OBIETTIVI

"Il suo sbocco – spiega Giannelli – è quello della formazione universitaria. L’obiettivo è connettere quegli aspetti culturali tipici dell’Italia, come l’arte e la storia, con le produzioni tipiche del Made in Italy, dal design all’enogastronomia fino ad arrivare alla ricerca per far fronte a una richiesta proveniente dal mondo produttivo di Confindustria".