Lecce, ucciso davanti al bancomat: fermato uomo, indagini sul complice

La vittima, 69 anni, era un direttore di banca in pensione. L'indagato, un albanese, accusato di omicidio pluriaggravato

Prelievo al bancomat

Prelievo al bancomat

Lequile (Lecce), 17 luglio 2021 -  E' stato fermato e portato in carcere l'uomo che ha sparato ed ucciso, ieri sera poco prima di mezzanotte a Lequile in provincia di Lecce, un anziano che stava prelevando i soldi al bancomat. Nei confronti dell'indagato, Mecaj Paulin, di origine albanese, del '90 - si spiega in una nota - è stato firmato un provvedimento della Procura salentina, con Alberto Santacatterina. La vittima, Giovanni Caramuscio, di 69 anni, è ex direttore di banca.

Secondo gli inquirenti a far fuoco è stata una pistola con matricola abrasa, una Beretta calibro 9. La stessa arma che è stata trovata all'interno dell'abitazione di Paulin dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lecce. L'accusa contestata è quella di omicidio pluriaggravato.

La ricostruzione dell'accaduto

L'ex direttore di banca Giovanni Caramuscio è stato trovato esanime riverso sull'asfalto, freddato da due colpi. Gli uomini dell'Arma grazie ad un testimone hanno verificato che uno dei banditi era andato verso un pozzo vicino all'istituto di credito con in mano una busta di plastica. Poi era visto poco dopo ritornare a mani vuote. La preziosa testimonianza - si sottolinea - ha permesso agli investigatori dei carabinieri di trovare all'interno del pozzo indicato proprio un sacchetto con dentro una serie di indumenti che sono risultati essere, dal confronto con le immagini dei sistemi di videosorveglianza, quelli usati nel corso della rapina.

Il terreno nel quale è situato il pozzo poi è prospicente all'abitazione dell'indagato. Proprio verso quell'abitazione gli inquirenti, notte tempo, si sono indirizzati ed hanno trovato l'albanese in evidente stato di agitazione, a petto nudo, bagnato e vestito con bermuda. Nella casa è stata anche recuperata la maglietta che lo stesso Paulin aveva indosso al momento, dalla quale aveva già provveduto a tagliare il logo che aveva impresso sul petto - si aggiunge - con il chiaro intento di impedirne un eventuale successiva identificazione.

Dall'abitazione è saltata fuori anche la pistola che aveva sparato e che Paulin aveva tentato di occultare all'interno di una pianta ornamentale. L'indagato - si continua - al termine delle formalità di rito è stato accompagnato nella casa circondariale di Lecce, in attesa della convalida del fermo da parte del gip. Le indagini proseguono per identificare il complice.