Lunedì 29 Aprile 2024

L’apertura Pd alla sinistra anti americana

Sergio

Gioli

E non ha svoltato neppure Articolo uno (piccola formazione di sinistra guidata dal ministro Speranza) che in questi giorni celebra il suo congresso. Ieri sul palco di quella convention ha preso la parola, acclamato, Massimo D’Alema. Lui sì, ha detto di condividere la politica di Draghi. Ma ha rilanciato tuonando contro "la democrazia con l’elmetto" e parlando della necessità di "un quadro di sicurezza condivisa" che a suo dire negli ultimi trent’anni sarebbe stato negato alla Russia. Insomma, gira e rigira la colpa è degli americani. Sulla stessa linea Pierluigi Bersani, che un tempo passava per riformista e che si è via via perso rincorrendo mucche nei corridoi. E il leader, il ministro Speranza: "Bisogna aiutare l’Ucraina a fare la pace, non a fare più guerra".

Questi sentimenti albergano non solo nella sinistra-sinistra ma in tanta parte del mondo cattolico. Le ragioni sono, certo, storiche e culturali: per la sinistra-sinistra affondano nell’ideologia social comunista, per i cattolici nella dottrina sociale della Chiesa. Eppure questa spiegazione non basta. C’è qualcosa di più: una diffusa e trasversale ritrosia a rivendicare i valori occidentali e ad andarne orgogliosi. Una larga parte della società se ne vergogna, figuriamoci se è disposta a difenderli in armi. Così dilagano le mode revisioniste e fa breccia un pacifismo ottuso che imputa all’Occidente ogni nefandezza. Così l’invasione dell’Ucraina è colpa degli Stati Uniti, e perfino il protrarsi della guerra.

In questo contesto il Pd – che pure ha sposato subito la causa ucraina – spalanca le porte a Speranza, D’Alema e Bersani, superando la diaspora provocata dal ciclone Renzi. Di nuovo tutti insieme, di nuovo tutti fratelli. Già, ma per fare che cosa? Per armare l’Ucraina e allargare la Nato o per andare incontro alle ragioni dello zar? Dalle piazze, oggi, del 25 aprile arriverà una prima risposta. Nel frattempo meditiamo sulle parole del presidente Mattarella: "Il 25 aprile è la ricorrenza di un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace".