Yaroslav Melnyk, 44 anni, da tre anni ambasciatore plenipotenziario della Repubblica di Ucraina in Italia. Non lascia spazio a congetture, retroscena, ipotesi che coinvolgano Kiev con l’attentato a Mosca: "Noi non c’entriamo", dice netto.
Ambasciatore, la strage al teatro Crocus di Mosca è stata tremenda; una tragedia che piomba in Europa con una valanga di conseguenze.
Tre secondi di silenzio, un’impercettibile smorfia, poi la risposta nel Duomo di Siena dove ha partecipato a un concerto dei coristi dell’Opera nazionale dell’Ucraina, “Siena e Kiev in un unico pentagramma“: "Non è una cosa nostra e non la commentiamo. Credo che tocchi a Mosca commentare che cosa è accaduto al teatro Crocus. L’Ucraina non ha nessun collegamento con questa tragedia".
Qual è, a suo avviso, lo stato della guerra russo-ucraina in questo momento particolare per gli equilibri europei?
"Per quanto riguarda l’Ucraina la situazione rimane molto difficile, ma siamo ottimisti sul nostro futuro. Faremo tutto quanto ci è possibile per proteggere la pace e difendere i nostri concittadini, per proteggere il Paese e il mondo democratico. In questa guerra non si tratta solo di difendere l’Ucraina, ma i valori e i principi della democrazia".
La guerra è lunga e la resistenza ne risente.
"Siamo tutti molto stanchi, dobbiamo resistere, restare uniti per continuare a difendere questi valori".
Qual è il suo giudizio sull’Italia, sugli atti del governo e sulle trattative per gli aiuti all’Ucraina?
"Posso solo ribadire che sono grato all’Italia e agli italiani per essere stati al fianco dell’Ucraina e del suo popolo sin dall’inizio dell’invasione russa. Il sostegno dell’Italia a 360 gradi si sente ogni giorno. A partire dagli aiuti economici, finanziari, umanitari ai tanti che stanno soffrendo sotto i bombardamenti".
E gli aiuti militari?
"Sono cruciali in questo momento, per difendere il nostro cielo, le centrali energetiche, i palazzi residenziali, le città".
Che cosa pensa delle parole di papa Francesco sull’urgenza della pace?
"Non posso commentare. Il nome del concerto di Siena sta a significare che l’evento è dedicato a unire i nostri sforzi e portare la pace in Ucraina, un Paese che sta soffrendo molto dall’invasione russa. E quindi dobbiamo cercare ogni modo per fare finire la tragedia".