Indossare la maglietta con la scritta ‘Auschwitzland’ non costituisce reato. Lo ha stabilito il tribunale di Forlì, che ieri ha assolto con questa formula Selene Ticchi, ex attivista bolognese di Forza Nuova ora passata al Movimento nazionale. I fatti per cui era a processo risalgono al 28 ottobre del 2018, quando Ticchi si era presentata al raduno per l’anniversario della Marcia su Roma a Predappio indossando la t-shirt che, con font Disney, richiamava il campo di concentramento polacco. Difesa dal marito e avvocato Daniele D’Urso, Ticchi era imputata per violazione dell’articolo 2 della legge Mancino. "Sono felice e soddisfatta, adesso aspetto di leggere le motivazioni della sentenza", ha detto Ticchi appena uscita dal tribunale. Al processo si erano costituiti parte civile l’Anpi e il figlio di un sopravvissuto al lager nazista. La Procura di Forlì ha fatto sapere che valuterà l’appello. Sull’assoluzione di Ticchi è intervenuto il deputato Dem Andrea De Maria: "Sono molto amareggiato. Un brutto segnale per il Paese e per i valori democratici", ha detto. "Una sentenza vergognosa", ha commentato Anna Cocchi dell’Anpi.
Nicoletta Tempera