Venerdì 26 Luglio 2024
VALENTINA REGGIANI
Cronaca

La denuncia: "Carabiniera bullizzata dal comandante"

I sindacati: con la penna le ha scritto ’visto’ in fronte. Poi le foto messe in chat. La difesa: "Nessun abuso".

Dopo aver afferrato la penna, invece di firmare l’atto, avrebbe scritto direttamente sulla fronte della carabiniera. "Visto, il capitano...". Dopo di che è stata scattata una foto al volto della donna e l’immagine si è diffusa nelle chat dei colleghi. Un altro episodio delicato travolge l’Arma dei carabinieri di Modena, dopo l’inchiesta partita qualche tempo fa nei confronti di alcuni militari ripresi in un video mentre picchiavano un arrestato. Questa volta al centro della vicenda, avvenuta a inizio della scorsa settimana c’è un comandante in servizio in provincia di Modena, che si sarebbe reso responsabile di un gesto di bullismo e prevaricazione nei confronti di una giovane carabiniera. La procura militare, informata nell’immediatezza dall’Arma, avrebbe già disposto gli approfondimenti investigativi per comprendere circostanze e motivazioni del gesto, mentre l’Arma ha avviato procedure interne per valutazioni disciplinari del personale coinvolto e il suo trasferimento in altre sedi.

Secondo quanto trapelato, il comandante nel corso delle consuete ispezioni delle pattuglie di rientro in caserma, in circostanze ancora da ricostruire avrebbe scritto sul volto della donna: ’Visto, il capitano’ come a dire: ‘Controllo avvenuto’. Il gesto sarebbe avvenuto alla presenza dei colleghi della donna e, subito dopo, l’ufficiale avrebbe scattato una foto alla giovane per poi diffonderla su una chat. La segnalazione all’autorità giudiziaria, da parte dell’Arma nei confronti dell’ufficiale, è partita immediatamente e ora il comandante potrebbe rispondere di minaccia o ingiuria a un inferiore ma anche di molestie. Il Nuovo sindacato carabinieri (Nsc) auspica "una ferma indagine della procura ordinaria e militare. Se il gesto trovasse conferma – afferma il segretario generale dell’Emilia-Romagna Giovanni Morgese – sarebbe intollerabile: nulla può giustificare una una cosa del genere vista la sproporzione dei ruoli fra un comandante e un militare in ferma, dove sudditanza psicologica e obbedienza sono totali. Abbiamo attivato i nostri legali per valutare la costituzione di parte civile".

Sulla questione interviene Antonio Loparco, segretario generale provinciale di UNARMA Modena. "La vicenda, come riportata, è molto grave. Da genitori e coniugi non immaginiamo l’effetto che può provocare ai familiari della carabiniera appena appresa la notizia". L’avvocato Luca Camaggi del foro di Bologna, che rappresenta il comandante, sottolinea: "Allo stato risulta prematura qualsiasi valutazione giuridico-processuale in ordine a fatti che ancora devono essere compiutamente accertati, sono doverose precisazioni rispetto alla tesi che attribuirebbe al comandante il compimento, con abuso di autorità, di atti di maschilismo. Sul punto dovrebbe quanto meno considerarsi che il comandante ha sempre improntato al massimo rispetto e professionalità i rapporti con colleghe e colleghi. Nel corso della propria carriera, ha partecipato all’apertura di un centro di ascolto contro la violenza di genere, impegnandosi altresì nella diffusione di eventi formativi per la protezione delle vittime di tali reati. Il comandante intende precisare che la narrazione che degli stessi è stata data è quanto di più distante dai principi e dai valori che hanno sempre guidato il suo agire. Siamo certi che nelle sedi opportune ci sarà modo di offrire una ricostruzione veritiera dell’episodio, da non potersi ricondurre a gesti ridicolizzanti o offensivi".