Domenica 5 Maggio 2024

La chirurgia estetica a scuola È bufera sul camper informativo

Il Centro italiano femminile: "Una pessima iniziativa. Agli studenti vanno dati. messaggi su sport e cibo"

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Un convegno a Napoli su ’La Chirurgia plastica e la salute della Donna’, una campagna che prevede camper che forniscono informazioni sulla chirurgia estetica vicino alle scuole della Campania. È da questa iniziativa, illustratadal chirurgo Francesco D’Andrea e sostenuta dall’assessorato all’Istruzione della Regione Campania, che nasce la polemica lanciata dal Centro italiano femminile (Cif) e da molti utenti dei social network che stanno pesantemente contestando i luoghi per parlare di chirurgia estetica alle ragazze di 15-16 anni.

"Una pessima iniziativa", commenta il Cif sottolineando che ai ragazzi vengono già "continuamente proposti modelli di discutibile perfezione". Il progetto è stato presentato al Tennis Club Napoli, alla presenza di Lucia Fortini, assessore regionale all’Istruzione, con tanto di saluto del sindaco Gaetano Manfredi, che non si è soffermato sul tema della chirurgia plastica. "Si tratta - spiega Fortini - di un camper già avviato mesi fa su disturbi del comportamento alimentare e che dà anche un sostegno psicologico per far capire ai ragazzi esattamente che ricorrere alla chirurgia plastica è sbagliato. I temi non sono quelli inerenti agli interventi di chirurgia plastica anzi, il contrario, l’intento è far capire che se fai un intervento in età precoce fai un grosso errore. Ricordo anche che le scuole non consentirebbero di fare camper a favore della chirurgia estetica".

Il Cif sottolinea, nel contestare il progetto, che nella Napoli con la più alta dispersione scolastica d’Italia e nella Campania maglia nera per l’obesità infantile, "è assolutamente necessario occuparsi di ben altre questioni: promuovere una corretta alimentazione, ad esempio, promuovere lo sport e finanziare strutture affinché anche nelle scuole lo si possa praticare seriamente".

Il Centro italiano femminile ci tiene a precisare che "non siamo contrari alla chirurgia plastica, in molti casi utile per ridare serenità e garantire una vita migliore, ma contrari a un messaggio che contribuisce a mettere ulteriormente in crisi i giovani nella difficile fase di accettazione del proprio corpo".