Sabato 4 Maggio 2024

L’orrore di Gioele, i suoi resti tra i rovi. Era a trecento metri dal corpo della madre

Svolta grazie ai volontari. Il padre piange sulla bara: "Non l’ha ammazzato Viviana". E polemizza sulle ricerche a vuoto: ho dubbi oggettivi.

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di Nino Femiani

"Ho trovato qualcosa qui". La voce dell’ex carabiniere Giuseppe Di Bello rimbomba come un tuono nel campo base di Caronia. Dopo 16 giorni di ricerche infruttuose, sotto un caldo torrido che stordisce e rallenta i movimenti dei 70 soccorritori, il ‘dramma della mamma-dj’ arriva al capolinea con il ritrovamento di "resti ossei che sembrano quelli di un bambino". È l’epilogo di una giornata che spezza l’esile filo di speranza e toglie il respiro ai parenti di Gioele Mondello, il piccolo di 4 anni, figlio di Viviana Parisi, trovata morta sotto un traliccio l’8 agosto. Daniele, il papà del piccolo, aveva lanciato due giorni fa un appello social per mettere su una piccola milizia di volontari e intensificare le ricerche. Dalle 9 del mattino, in centinaia battono il terreno impervio delle Madonie sperando di vedere quello che protezione civile, vigili del fuoco e Cacciatori di Sicilia non hanno visto. Alla fine, ecco l’avvistamento.

Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, arriva venti minuti dopo, ha la faccia terrea, sembra un fantasma con quella camicia bianca che sventola come una vela senza vento e lo zainetto stretto alla schiena madida di sudore. C’è un via vai di gente, di polizia, di medici legali e necrofori. Poi il magistrato risale al campo base. "Abbiamo trovato i resti compatibili con un bambino di 3-4 anni, ancora vanno fatte le comparazioni per avere la certezza che si tratti di Gioele. Ci dobbiamo stringere alla famiglia". Poi quasi avvertisse il vento della polemica sui soccorsi: "Non mi interessa chi ha trovato i resti, la situazione dei luoghi e del terreno era difficile. L’importante è averlo trovato, lo avevamo detto dall’inizio che Gioele era qui. Perdono quota le piste riconducibili ad ambiti familiari, ma non possiamo dire di più. L’autopsia sarà fatta in fretta".

La polemica, però, inevitabilmente si concretizza proprio con le parole del padre. Mondello nella notte posta sui social una foto sua assieme a Gioele e Viviana. Accanto, dopo aver ringraziato i volontari, si legge questo: "Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti, mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia". Tornando però indietro nel tempo, al pomeriggio di ieri dopo il ritrovamento, si staglia dal ’fosso’ di macchia mediterranea un piccolo feretro nero. Lo trascinano in quattro, ma dentro ci sono solo poveri resti, leggeri: il teschio, il tronco in avanzato stato di decomposizione, una parte di femore, brandelli di indumenti e peli, non si sa bene se del cadavere o degli animali che hanno fatto strazio del piccolo, trascinandolo in quella che somiglia a una tana. Con ogni probabilità il corpo è stato portato in quel punto di recente, altrimenti non si spiegherebbe perché sia stato trovato smembrato. L’ipotesi, che gli inquirenti si lasciano scappare a mezza bocca, è che il bambino sia stato trascinato, forse dalla zona del traliccio (sotto il quale c’era il cadavere della mamma), non si sa se vivo o già morto.

Il papà si getta sulla bara. "Gioele, Gioele… Ti ho trovato, piccolino, ti ho trovato", dice tra le lacrime. Accanto a lui il nonno Letterio e la nonna. In mattinata, prima del ritrovamento aveva guidato personalmente le ricerche, rintuzzando chi descriveva Viviana come una madre-assassina. "È una madre amorevole, non avrebbe fatto nulla a Gioele. Amava mio figlio, non gli avrebbe mai fatto del male", ha ripetuto come un mantra. Anche tra i familiari si alza la polemica sui soccorsi. Il posto del ritrovamento, coperto da rovi e arbusti, si trova a circa 3-400 metri dall’autostrada e a circa 300 dal punto in cui è stato scoperto il corpo di Viviana. "I soccorsi sono partiti in ritardo", ripete Mariella Mondello, sorella di Daniele. Il capo dei vigili del fuoco, che ha guidato le ricerche, tenta una difesa: "Le zone vanno esaminate a vari livelli, ci sono tratti in cui si cerca una persona viva, altri in cui si cerca qualcosa di più".