Lunedì 29 Aprile 2024

L’epidemia non si ferma: salgono i ricoveri Conte studia un Dpcm dedicato al Natale

L’ipotesi di alcune concessioni per bar e ristoranti nelle zone gialle e arancioni. Il 24 dicembre coprifuoco spostato a mezzanotte

di Alessandro Farruggia

Aumenta il rapporto tra tamponi e positivi, aumentano i ricoverati con sintomi e le terapie intensive. Non sono buoni i dati Covid-19 di ieri. I tamponi scendono di 32.420 e grazie a questo l’incremento di casi totali è di ‘soli’ 33.979 casi (-3.276 rispetto a sabato). Ma la flessione è solo apparente. A parità di tamponi, i positivi sarebbero stati almeno 5.600 in più e si sarebbero sfiorati i 40 mila casi. Stabile il dato delle vittime (sabato 544, ieri 546) i ricoverati con sintomi aumentano di 649 (sabato +484) a 32.047, le terapie intensive di 116 (il giorno prima +76) che ora sono 3.422. Per i nuovi contagi fanno meglio Lombardia (8.060), Piemonte (3.682), Veneto, Lazio, Liguria, Marche non Campania (3.771), Emilia-Romagna (2.653), Toscana (2.822), Umbria (657). La percentuale di positivi sui tamponi totali risale dal 16,4% al 17,4%. Quella ancora più significativa dei positivi sui tamponi ai mai testati balza dal 27,6% al 30,7%.

Con questi dati diventa difficile arrivare alla deroga natalizia alle restrizioni che il premier Conte avrebbe voluto fare. Ma per decidere, si osserva a palazzo Chigi, ci sono ancora 18 giorni. Il vecchio Dpcm scade infatti il 3 dicembre e per i primi giorni di quel mese Conte vuole il nuovo provvedimento: tutto dipenderà dai dati dell’1-2 dicembre. Se l’Rt dovesse scendere sotto 1 si potrebbe eliminare del tutto il coprifuoco. Altrimenti l’idea è spostarne l’inizio alle 23 o alle 24. Possibile anche che scatti alle 23, ma a mezzanotte la sera del 24 dicembre e magari un po’ più in avanti a Capodanno. Il nuovo Dpcm dovrebbe mantenere la suddivisione in tre fasce ma ‘addolcendole’ per consentire la riapertura di bar e ristoranti fino alle 23 in zona gialla e fino alle 18 in zona arancione.

Per i ristoranti ci sarebbe comunque il limite di non più di sei persone per tavolo. Conte vorrebbe riaprire i negozi al dettaglio in zona rossa con limiti rigorosi sul numero di clienti che possono accedere contemporaneamente, e sempre per consentire lo shopping l’idea è anche riaprire i centri commerciali nei weekend nelle zone arancioni e mantenerli chiusi solo nelle zone rosse. Nelle zone arancioni verrebbe anche eliminato il divieto di spostarsi nei comuni della regione mentre nelle zone rosse verrebbe tolto quello di spostarsi salvo che per motivi di lavoro, salute o necessità: le zone rosse avrebbero sostanzialmente le regole delle attuali zone arancioni, quindi spostamenti solo nel comune. Per il cenone niente divieti tassativi che sarebbero inapplicabili, ma la raccomandazione è cercare di evitare gli inviti e comunque non superare le sei persone al di fuori del nucleo familiare e comunque, se ci sono ospiti, mantenere mascherina e distanziamenti.