Venerdì 3 Maggio 2024

Incidente in Abruzzo, 23enne travolta e uccisa da auto-missile

La ragazza era sulla via Tiburtina insieme al fidanzato a bordo di una Twingo centrata da un'Alfa condotta da un nordafricano positivo a alcol e droga

Un incidente stradale - foto generica - (Ansa)

Un incidente stradale - foto generica - (Ansa)

Aielli (L'Aquila), 3 gennaio 2020 - Sara Sforza, 23 anni, è morta in un incidente stradale ad Aielli, in Abruzzo sulla via Valeria Tiburtina. La Twingo sulla quale viaggiava insieme al fidanzato 31enne è stata centrata da un'auto-proiettile che non le ha lasciato scampo. L'uomo alla guida, un marocchino 25enne, è risultato positivo al test dell'etilometro e non solo: la procura di Avezzano gli contesta il reato di omicidio stradale dopo che nel sangue sono state rinvenute tracce di alcol, cocaina e oppiacei

A quanto pare alla base dell'incidente ci sarebbe un sorpasso azzardato dell'Alfa 156 condotta dal nordafricano, che è piombata come un missile sulla macchina sulla quale viaggiava la giovane vittima. L'incidente, nel quale è rimasta coinvolta una terza auto, si è verificato lungo la via Tiburtina tra Aielli e Celano, al chilometro 126,001 non distante dal centro commerciale "Le Ginestre", in località Tre ponti. 

Sara Sforza è morta sul colpo, incastrata tra il groviglio di lamiere della sua auto. Tra i primi ad arrivare sul posto lo zio della vittima, che fa il vigile del fuoco. Dopo poco sono arrivati anche i mezzi del 118. Il fidanzato della ragazza deceduta ha riportato un trauma cranico e una frattura a un braccio, verrà operato in giornata. Trauma cranico anche per il marocchino, mentre è rimasto illeso il conducente del terzo veicolo coinvolto. I rilievi sono stati affidati ai carabinieri della Compagnia di Avezzano che hanno posto sotto sequestro i mezzi incidentati. Nel piccolo Comune della Marsica fin dai primi momenti si è creata tensione per la decisione adottata dalla Procura di non arrestare il giovane marocchino ma di indagarlo a piede libero. Di qui l'idea da parte di diversi cittadini di organizzare una petizione "Giustizia per Sara" su una piattaforma online.