Due ufficiali che a breve saranno trasferiti in altre province, altri due carabinieri subito reimpiegati in altri incarichi e la procura al lavoro per far luce sulla bufera che ha travolto in questi giorni e all’improvviso l’Arma modenese. Sono state avviate infatti le procedure di trasferimento dei superiori gerarchici del carabiniere di Modena finito sotto inchiesta per aver picchiato – in due distinte occasioni e a distanza di un anno l’una dall’altra – due stranieri fermati.
Come precisa il comando generale dell’Arma, interpellato nel merito della vicenda: "La decisione è stata assunta per garantire una maggiore trasparenza amministrativa e per garantire una serenità al reparto e anche nell’interesse dei due ufficiali. Al momento ai due ufficiali è arrivata la comunicazione dell’avvio delle procedure di trasferimento, che avverrà nelle prossime settimane".
Saranno trasferiti in un’altra sede il comandante della compagnia dei carabinieri e il comandante del nucleo operativo radiomobile di Modena, ovvero i due ufficiali da cui dipende direttamente il militare. Intanto la notizia di reato è stata iscritta in procura a carico di persone note, modello 21, ovvero registro dove vengono iscritte le notizie di reato per le quali fin dall’origine risulta individuato il nome del presunto autore: il militare ripreso nei video finiti sui social mentre prende a pugni o schiaffi due arrestati. Il primo video era diventato virale sui social mercoledì scorso, dopo essere stato diffuso sulla piattaforma di ‘Welcome to Favelas’.
Proprio davanti al teatro Storchi di Modena il militare, con accanto il collega era stato immortalato mentre prendeva a pugni un giovane guineano, Diallo Idrissa, 23 anni che ora sporgerà denuncia.
I rappresentanti sindacali Antonio Nicolosi, segretario generale nazionale Unarma e Antonio Loparco, segretario provinciale Modena non condividono la decisione di trasferire i vertici: "Vi era la necessità di una istruttoria più approfondita prima di emettere un provvedimento così grave che colpisce non solo il militare, ma che si riflette su tutta la sua famiglia".