Venerdì 8 Novembre 2024
STEFANO BROGIONI
Cronaca

Il verbale del governatore. Toti e i soldi di Spinelli:: "Suoi contributi dal 2015". Quei voti chiesti ai riesini

Il presidente della Regione è stato sentito per otto ore: 167 domande in totale "Nessuna correlazione tra le erogazioni dell’imprenditore e le concessioni". Il ruolo della comunità siciliana: "Mi rivolsi a loro per la campagna di Ilaria Cavo".

Il verbale del governatore. Toti e i soldi di Spinelli:: "Suoi contributi dal 2015". Quei voti chiesti ai riesini

Il verbale del governatore. Toti e i soldi di Spinelli:: "Suoi contributi dal 2015". Quei voti chiesti ai riesini

Esattamente 167 domande. Molte delle quali concentrate su un momento clou delle ricostruzioni della procura di Genova nei confronti del governatore Giovanni Toti, accusato di aver “svenduto“ la propria funzione agli interessi dell’imprenditore Aldo Spinelli. Ecco alcune delle risposte che Toti, sentito per otto ore nella caserma di Molo Giano della Guardia di finanza, ha fornito nell’interrogatorio di giovedì davanti ai pm Federico Manotti, Luca Monteverdi e Ranieri Miniati.

LA SPIAGGIA DI PUNTA DELL’OLMO

I pm chiedono a Toti del pranzo del 1 settembre 2021 sulla barca di Spinelli, giorno in cui l’imprenditore gli avrebbe chiesto la concessione della spiaggia di Punta dell’Olmo per quale Toti chiamò l’ex sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano, perché "bisogna trovare una soluzione". "Era un modo gergale, volevo dire che era opportuno trovare una soluzione. Intendevo dire che, sempre che la normativa lo avesse consentito, sarebbe stato bene anche secondo il nostro indirizzo politico venire incontro alla richiesta di Spinelli".

LA CONCESSIONE

DEL TERMINAL

Nello stesso pranzo, Spinelli fece pressing su Toti anche sulla concessione per il terminal Rinfuse. "Mi ha chiesto di intervenire per capire perché non stava andando a buon fine la sua richiesta", dichiara Toti il quale conferma che "in effetti chiamai Signorini per informarmi". Telefonata che avvenne alla presenza di Spinelli padre e figlio perché "era finalizzata a comprendere il contesto in cui si trovava la pratica, chiedendo informazioni a Signorini anche per comprendere se vi fossero state ragioni ostative". Ai pm che domandano al governatore il perché dell’urgenza della pratica Rinfuse (sollecitata direttamente con Signorini, stando alle intercettazioni), Toti risponde: "Me lo aveva chiesto Spinelli". "È doveroso per una pubblica amministrazione – argomenta – evadere le richieste velocemente e la soluzione di questa pratica rappresentava una frazione di un progetto generale".

I FINANZIAMENTI

DI SPINELLI

Toti ritiene "possibile", anche se non lo ricorda, che alla fine di quel pranzo in barca abbia esortato l’imprenditore a fargli una donazione. "Il gruppo Spinelli inizia a sostenere i miei comitati politici dal 2015 e questo rapporto è durato sin ad ora. Voglio precisare che è quindi possibile che avessi chiesto un finanziamento anche prima dell’incontro del 1 settembre 2021". Ma i magistrati si concentrano sulle parole pronunciate dall’imprenditore e captate: "No appena c’è il comitato che va in porto stai tranquillo all’indomani siamo.. ti chiamo subito". Ma per Toti "non c’è alcuna correlazione (tra la concessione e il contributo, ndr) dato che Spinelli mi finanziava da lungo tempo. Dal punto di vista di Spinelli lui è ‘uno che ci prova sempre’. Era comprensibile la sua insoddisfazione. Spinelli tutte le volte ti ricorda se puoi fare qualcosa per lui".

LA NOMINA DI SIGNORINI

"Ho espresso l’intesa, come da normativa", risponde Toti alla domanda dei pm sul ruolo avuto dal governatore nella nomina del presidente dell’autorità di sistema portuale. Nelle intercettazioni, è stata registrata la fibrillazione del giorno antecedente al comitato di gestione che dovrà decidere della concessione. Toti si raccomanda proprio con Signorini: "Fammi sapere per domani, se ci sono guai intervengo, in qualche modo". "Evidentemente facevo riferimento ai possibili guai all’interno del comitato - ha spiegato -; evidentemente dovevo aver avuto notizia di qualche malumore. Il mio intervento avrebbe dovuto essere volto a trovare una soluzione volta ad arrivare all’approvazione". Perché Toti voleva evitare una figuraccia. "La brutta figura consisteva in una possibile sfiducia del presidente (Signorini, ndr) da parte del comitato, ed in particolare di quelli indicati dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova".

I VOTI RIESINI

"Mi erano stati segnalati dagli onorevoli Sorte e Benigni", dice Toti a proposito della comunità di immigrati dalla Sicilia. "Stavamo organizzando la campagna elettorale, l’onorevole Sorte mi ha parlato della comunità riesina, ne parlai con Ilaria Cavo e con Cozzani". La candidatura di uno dei Testa? "Una delle ipotesi che mi aveva fatto l’onorevole Sorte, sicuramente prima della chiusura della campagna elettorale. Chiesi espressamente i voti a Italo Maurizio per Ilaria Cavo. Il senso del mio intervento fu di dare una mano alla Cavo nonostante le incomprensioni che c’erano state".