Baroncini
Nella lontana Louisiana, Donald Trump e i Repubblicani volarono sempre di più nei difficili anni della ricostruzione post Katrina, fino alla vitoria nelle presidenziali del ribaltone 2016. Nelle vicine Marche, quattro anni fa, il centrosinistra cadde sotto i colpi della rabbia della gente spaesata tra casette e macerie causate dal terremoto. E oggi, in Romagna, la Romagna devastata dall’alluvione più disastrosa, il terzo peggior evento mondiale del 2023, cosa accadrà? Alle 23 chiudono le urne e lo spoglio per le amministrative inizia domani pomeriggio: quindici ore di limbo prima del verdetto, un vero test per entrambi gli schieramenti.
I CAPOLUOGHI
Forlì e Cesena sono le sfide più ‘pesanti’: Gianluca Zattini (sostenuto dal centrodestra) e Enzo Lattuca (il più giovane parlamentare, quota Pd con la rete del centrosinistra) si giocano il bis e il successo di chi li appoggia passerà soprattutto da una vittoria secca al primo turno. Il ballottaggio, sempre rischioso, potrebbe riservare sorprese: sia Graziano Rinaldini (Forlì, dalle cooperative al centrosinistra) che Marco Casali (Cesena, centrodestra) e gli altri candidati sognano il colpaccio.
IL RAVENNATE
E’ il territorio colpito maggiormente dall’alluvione e, storicamente, terra del ‘partitone’ (se esiste ancora, almeno con questa definizione). Interessanti dunque i test di Lugo (esce di scena Davide Ranalli, arriva Elena Zannoni dalle coop), Conselice, Bagnacavallo, Casola Valsenio e Sant’Agata: qui la discontinuità non è cosa nota: quanto i fluiranno dunque le polemiche sui mancati rimborsi ad esempio ai beni mobili? La dinamica sindaci contro Governo avrà rafforzato lo status quo o sarà invece controproducente nei piccoli territori? Diverso il discorso per Cervia, dove gli equilibri sono più ‘mobili’. Faenza, la più colpita, non va al voto.
LA REGIONE
Quanto influirà la corsa al post-Bonaccini e il voto ‘politico’ delle Europee sul ‘gemello’ delle amministrative? Poco. Saranno soprattutto le persone scelte a influenzare la gara. Uscendo dai comuni alluvionati e guardando agli altri capoluoghi (Ferrara, Reggio Emilia e Modena), se dovessimo giocarci uno scellino, beh, non scommetteremmo su scossoni devastanti. Lo scenario più probabile è quello di un ‘Vincono tutti’ (Fratelli d’Italia al record storico; Pd comunque alto e forse nuovamente primo partito, nel 2019 toccò al Carroccio che comunque potrebbe non sgretolarsi rispetto alle Politiche, ma anzi...) con una resa dei conti all’interno delle coalizioni proprio in vista del voto autunnale per viale Aldo Moro.
LA PROTESTA
Ci sarà. In parte si vedrà nell’affluenza. In parte nei temi che finiranno per bocciare qualche uscente: burocrazia, ritardo nei ristori, risposte altalenanti. Non è un caso che, anche per esperienza personale, le piazze più ‘calde’ siano quelle di Forlì e Cesena. Città grandi e complesse dove pure l’alluvione ha avuto un’azione devastante ma a macchia di leopardo.
LE MARCHE
Anche qui il test amministrativo racconta di come si risponderà alla gestione del post alluvione, anche se in una regione amministrata ad Ancona dal centrodestra: parliamo ad esempio dei comuni di Barbara, Arcevia, Ostra, Sassoferrato, Trecastelli e Cantiano, nel Pesarese. Anche ‘House of cards’, la serie sugli intrighi del potere alla Casa Bianca Usa, si occupò di legare gli effetti di un devastante tornado a un’elezione. Lì l’uragano, che si chiamava Faith, deviò però all’improvviso facendo molti meno danni del previsto: ma quello era il mondo della televisione. Spesso molto meno crudo, anzi crudele del nostro.