L’esame del telefonino, un iPhone, è uno dei passaggi importanti dell’indagine per far luce sulla morte di Ayman Serti, il 16enne trovato vicino a un parcheggio del campo sportivo di Merì, nel Messinese, col corpo in parte divorato dalle fiamme. Il telefono è stato trovato dai carabinieri accanto al cadavere insieme al giubbotto. Il medico legale Letterio Visalli ha eseguito l’autopsia disposta dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto che indaga a tutto campo. La famiglia esclude il suicidio. "Secondo il fratello è impossibile che si sia ucciso, la famiglia chiede solo chiarezza su quanto avvenuto", afferma Giuseppe Coppolino, l’avvocato della famiglia. "So – prosegue – che si sta analizzando il telefono, per ora non sono a conoscenza di messaggi mandati da qualcuno che avrebbero indotto il ragazzo a cadere in una trappola".
CronacaIl mistero del 16enne carbonizzato, al setaccio i messaggi su WhatsApp La famiglia: "Non si è ammazzato"