Martedì 23 Aprile 2024

Il ministro: quella preside va punita La sinistra all’attacco di Valditara

Si accende la polemica per la frase del titolare dell’Istruzione, che ha attaccato la dirigente scolastica. Dopo il pestaggio in un liceo fiorentino, la prof aveva scritto una circolare agli studenti sul rischio fascismo

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di Paola Fichera

Il ministro contro la preside. A cinque giorni dal pestaggio di tre studenti del collettivo di sinistra davanti al liceo Michelangelo, Giuseppe Valditara, titolare del dicastero di Istruzione e merito, entrato nel governo Meloni in forza alla Lega Nord, boccia senza appello la lettera che la preside del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, Annalisa Savino, ha scritto ai suoi studenti. Rimbalzato sui social il testo è stato subito condiviso e rilanciato da tanti insegnanti e dirigenti scolastici. "Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti". Con la chiosa di una citazione di Antonio Gramsci: "Odio gli indifferenti".

Troppo per un governo che da giorni è sotto pressione per un brutto episodio che ha riacceso i riflettori sugli scontri più duri fra destra e sinistra. Più che sufficiente quindi per far saltare nervi e pazienza al ministro Valditara che, intervistato a Mattino 5, ha tuonato: ""È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla – ha sottolineato – non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure". Un avvertimento. Lei, la preside, ieri ha scelto di non parlare: "Il messaggio – ha ribadito – era rivolto gli studenti della scuola, a cui si deve dedicare attenzione ogni giorno, e a loro è arrivato, forte e chiaro". Un silenzio scelto per "evitare come dirigente scolastica di alimentare ancora la già grande sovraesposizione mediatica a proposito di questioni che, seppur attinenti alla scuola e al suo ruolo nella società, tuttavia diventano facile oggetto di polemica e strumentalizzazione".

Valditara però ha acceso la miccia delle polemiche da sinistra. A partire dal presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo: la lettera è "un esempio di sensibilità civile e di pedagogia repubblicana. L’attacco del ministro è inaccettabile". I sindacati sono sul piede di guerra. Il segretario della Cgil Maurizio Landini definisce "inaccettabili" le parole del ministro e invita a una "mobilitazione straordinaria". Di "gravità inaudita" parla la Cisl scuola, mentre per la Uil scuola si indigna per "la minaccia di provvedimenti". Pd e M5S pretendono che il ministro riferisca in Parlamento. Letta ha lanciato su twitter l’hashtag, #GraziePresideSavino e i due principali candidati alla segreteria del Pd, Bonaccini ("Per capire la considerazione che Meloni ha della scuola basta vedere il ministro che ha scelto" e Schlein (Vergogna! Valditara ha giurato sulla Costituzione") non si risparmiano. Carlo Calenda, dal Terzo Polo è tranchant: Valditara è "inadatto al ruolo". Il sindaco di Firenze Dario Nardella non è da meno: "dovrebbe scusarsi o dimettersi", mentre il governatore toscano, Eugenio Giani, ringrazia la preside per la lettera "motivo di orgoglio per la Toscana".

Dalla parte di Valditara però si schierano, Fratelli d’Italia con Lucio Malan che parla di "indegni attacchi e Alfredo Antoniozzi che sospetta "una futura candidatura politica" per la preside. Dalla Lega Rossano Sasso e Roberto Marti parlano di lettera "palesemente strumentale" e auspica "basta fare politica nelle scuole. E’ ridicolo oggi pensare che ci sia il rischio di un ritorno del fascismo".