Il fascicolo di indagine aperto per omicidio sulla morte di Angelo Onorato è un atto dovuto, ma la Procura guidata dal dottor Maurizio De Lucia – che ha affidato il caso all’aggiunto Ennio Petrigni, responsabile della "criminalità diffusa" – continua a ritenere il suicidio l’ipotesi più probabile della fine dell’imprenditore, 55 anni, marito dell’eurodeputata Francesca Donato, trovato cadavere a bordo del suo Suv poco prima delle 15 di sabato 25 maggio.
Gli investigatori potranno ora compiere gli atti irripetibili per cercare di risolvere il giallo dei gialli.
L’attesa per i risultati dell’autopsia, che sarà eseguita stamani al Policlinico di Palermo, è fondamentale per svelare il mistero. La visita esterna del medico legale non avrebbe messo in evidenza lesioni e quindi la prima ipotesi è che la morte sia stata per asfissia dovuta alla fascetta di plastica che l’uomo aveva attorno al collo: se l’era stretta lui o qualcuno, magari seduto dietro, l’ha soffocato dopo averlo sedato? Onorato aveva la cintura allacciata, i mocassini sfilati e la portiera chiusa dall’interno, ma quella posteriore era senza sicura: ha usato quella l’assassino? L’analisi delle telecamere di via Minutilla vedono Onorato arrivare solo senza individui sospetti che si siano fermati sulla scena e soprattutto lungo la via di fuga, a meno che il killer non abbia scalato un muro di più di due metri o sia passato da un campo incolto dove si trova un’ex caserma in disuso che dà sulla ferrovia.
La famiglia è schierata per l’omicidio, avvalorato in una nota dal legale, Vincenzo Lo Re. E le dichiarazioni di Francesca Donato e della figlia Carolina – già ascoltate dagli inquirenti - sono determinate. "Mio padre – dichiara la ventunenne – non si è ucciso. Per come noi l’abbiamo trovato è un omicidio". Ieri mattina l’eurodeputata della Democrazia Cristiana Sicilia di Totò Cuffaro ha scritto un post su X: "Sto vivendo i momenti più difficili e devastanti della mia vita. Prego tutti di astenersi da speculazioni sulle cause della morte di mio marito. Ci sono indagini in corso, lasciamo lavorare la polizia".
È stato ascoltato anche il legale che ha consegnato una lettera di Onorato. In essa ci sarebbe la conferma che l’imprenditore – titolare di un’impresa edile e di due negozi di arredamento – avesse un contenzioso con dei debitori e che ci fossero dei problemi dopo l’abbandono dell’edificazione di due palazzine.
"Qualcuno mi vuole male", avrebbe detto Onorato, che sabato mattina aveva un appuntamento "di lavoro" con qualcuno fra Carini e Capaci. Le ultime notizie la moglie le ha avute prima delle 11. "Ci sentivamo ogni ora", ha detto. Ma la ricerca è iniziata solo dopo le 14,30, quando Onorato non è rientrato per pranzo.