Giovedì 16 Maggio 2024

Il giuramento ricorda il Sacco di Roma

Il 6 maggio, giorno del giuramento delle Guardie svizzere al Papa, si ricorda il Sacco di Roma del 1527. 34 nuovi alabardieri prestano giuramento al Vaticano, simbolo di fedeltà e protezione.

Il giorno del giuramento è tutto tranne che scelto a caso. Nella stessa data in cui le reclute delle Guardie svizzere prestano fedeltà al Papa, la Storia richiama alla memoria la mattanza del Sacco di Roma. Il 6 maggio 1527 lanzichenecchi e truppe imperiali di Carlo V, per punire il filo-francese papa Clemente VII, misero a ferro e fuoco la Capitale. Persino la tomba di Giulio II venne depredata da un’orda multiforme inneggiante a Lutero. Il Pontefice riuscì comunque a riparare a Castel Sant’Angelo grazie al Passetto – il passaggio segreto che dal Vaticano conduce alla fortezza – e all’eroismo delle Guardie svizzere. Del contingente di 189 uomini se ne salvarono 42 che, guidati da Hercules Goldli – nomen omen –, scortarono Clemente VII.

In tale, simbolica ricorrenza giurano quest’anno nel cortile di San Damaso, in Vaticano, 34 nuovi alabardieri, due di lingua italiana. Per la cerimonia di oggi i militari indosseranno la ’Gran Gala’, l’alta uniforme con armatura. Poco più di un centinaio, le Guardie svizzere hanno il compito di proteggere il Papa, controllando le sue cerimonie e agli accessi vaticani. Di contro la Gendarmeria ha in primis compiti di polizia giudiziaria e garantisce la sicurezza del Pontefice nei viaggi.

Giovanni Panettiere