Giovedì 25 Aprile 2024

I divieti non fermano i botti A Taranto due bimbi perdono la mano

Quasi 200 feriti per i petardi, i casi più gravi in Puglia. Il Viminale: sempre più minorenni tra le vittime . A Napoli un 50enne è stato colpito mentre era sul balcone. Raddoppiano gli interventi dei pompieri

Puntuale al Primo gennaio – e nonostante ordinanze, divieti e controlli – arriva il bilancio drammatico dei festeggiamenti di Capodanno. E se, fortunatamente, dallo scoppio di petardi e simili non è arrivato nessun decesso, è ancora una volta il numero dei feriti a impressionare. Sono 180, secondo il report del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, le persone rimaste coinvolte dallo scoppio di petardi, esplosivi e fuochi di vario tipo. Di questi, 11 versano in gravi condizioni e per 31 di loro è stato necessario un ricovero. Numeri comunque in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno, quando non si registrarono vittime ma ci furono 124 feriti, dei quali 14 gravi e 31 ricoverati. La Campania ha anche quest’anno i numeri più alti, con 16 persone ferite tra Napoli e provincia: di queste cinque sono minori. All’ospedale San Paolo è arrivato un 50enne colpito al volto da un petardo mentre era affacciato al balcone: per lui prognosi di sette giorni per contusione con ustione.

I due incidenti più gravi sono avvenuti a Taranto ed entrambi riguardano minori. Nella notte un bambino di 10 anni è stato portato in ospedale con gravissime ferite a una mano ed è stata necessaria l’amputazione. Il secondo caso al mattino, a un bimbo questa volta di otto anni a cui è stato necessario amputare parte della mano destra e delle dita. Il bimbo ha anche problemi agli occhi perché il petardo gli è esploso in faccia. Tre feriti da botti tra Modenese e Bolognese, quattro nel Fiorentino, dove il più grave è un 14enne che si trova ora in prognosi riservata al Meyer. A Roma a causa dei petardi sono 60 le auto distrutte o danneggiate dalle fiamme. A fuoco anche due cassonetti e un monopattino.

Nelle Marche è fuori pericolo il giovane ascolano che per errore durante i brindisi ha bevuto candeggina, accusando subito difficoltà respiratorie: a chiamare i soccorsi sono stati gli amici

Tra i casi di cronaca da segnalare anche un medico del Pronto soccorso di Militello, nel Catanese, aggredito e colpito violentemente alla testa da un uomo di 28 anni che, intorno all’una di notte, era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Basso-Ragusa’ per cure di lieve entità, probabilmente causate dallo scoppio di un petardo. L’uomo ha anche spintonato un’infermiera che si era frapposta fra lui e il medico.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno denunciato l’aggressore. Nell’aggressione il medico ha riportato una evidente contusione al capo e l’infermiera delle escoriazioni al braccio. Entrambi, informano dall’ospedale, hanno continuato il loro turno di lavoro.