Sabato 4 Maggio 2024

Femminicidio, assolto 'Gianni il bello'. Torna libero l'accusatore di Enzo Tortora

Ergastolo annullato in Appello per Gianni Melluso. L'uomo che lo aveva indicato come mandante dell'omicidio Maccarone non è stato ritenuto credibile dai giudici

Gianni Melluso durante il maxi-processo alla camorra nel 1985 (Ansa)

Gianni Melluso durante il maxi-processo alla camorra nel 1985 (Ansa)

Palermo, 6 marzo 2019 - Assolto per "non aver commesso il fatto". La corte d'appello di Palermo ha annullato l'ergastolo a Gianni Melluso, disponendone la scarcerazione. L'ex collaboratore di giustizia, noto negli anni '80 come 'Gianni il bello', tra gli accusatori di Enzo Tortora, era stato condannato in primo grado per l'omicidio della giovane svizzera di origini italiane Sabine Maccarone, 39 anni, trovata morta il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano in contrada San Nicola a Mazara del Vallo, nel Trapanese. 

SENTENZA RIBALTATA - La prima sezione della corte d'assise di Palermo ha ribaltato la decisione con cui i giudici di Trapani avevano condannato all'ergastolo Melluso, originario di Sciacca (Agrigento). A indicarlo come mandante dell'omicidio era stato un altro ex pentito, Giuseppe D'Assaro, originario di Mazara, condannato a 30 anni in rito abbreviato dopo aver confessato di aver ucciso materialmente la Maccarone. Le dichiarazioni di D'Assaro sono apparse ai giudici di secondo grado confuse e contraddittorie: i magistrati non lo hanno ritenuto credibile.

Lo stesso Melluso, il giorno dopo il ritrovamento del cadavere della donna, con cui aveva avuto una relazione a Sciacca, aveva indicato in D'Assaro il possibile autore dell'omicidio. Il collaboratore di giustizia di Mazara Del Vallo, fra l'altro, era l'ultima persona con cui la Maccarone si era allontanata dalla cittadina siciliana. E il corpo della vittima era stato rinvenuto accanto all'abitazione di campagna della madre di D'Assaro. Per concorso in occultamento di cadavere, era stato chiesto il rinvio a giudizio di Yamina Reguiai Bent Hedi, 49 anni, tunisina, accusata di aver aiutato l'assassino a nascondere il corpo. Il gup, però, aveva disposto il non luogo a procedere per prescrizione del reato.

Melluso era difeso dagli avvocati Nino Caleca, Carmelo Carrara e Miriam Lo Bello che nel corso del processo d'appello hanno prodotto nuovi documenti, come una consulenza medico-legale e una intervista video in cui Melluso lanciava un appello a D'Assaro perché si costituisse e confessasse l'omicidio.  Giuseppe D'Assaro, nel 1985, aveva ucciso a bastonate un uomo di 75 anni, Antonio Signorelli, in un tentativo di rapina. Alcuni anni fa aveva anche rivelato alcuni presunti particolari su Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo del 2004. 

MELLUSO E TORTORA - Melluso è stato uno dei grandi accusatori di Enzo Tortora, il presentatore tv arrestato e imputato di associazione camorristica e traffico di droga negli anni '80.  Per tali reati Tortora fu assolto in via definitiva dalla Corte di Cassazione il 13 giugno 1987. Morì il 18 maggio 1988, meno di un anno dopo. 

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