Mercoledì 24 Aprile 2024

Decaro, spunta foto con una sorella del boss. Il sindaco: “Quelle donne estranee alle attività dei clan”

La bufera a Bari non si placa. La nipote di Capriati in foto: “Solo un selfie”. Il governatore Emiliano corregge il tiro dopo aver detto di aver portato Decaro a casa della sorella del capomafia: “Sono passati 18 anni, se lui dice di non esserci mai stato può essere che abbia ragione”. Il centrodestra all’attacco. Cosa è successo

Roma, 25 marzo 2024 - Spunta una foto del sindaco Antonio Decaro con una sorella e una nipote del boss Capriati e divampa la bufera sul caso Bari. L'immagine gira su Facebook ed è stata pubblicata sul Giornale e sulla Verità. “Sui social gira una foto in cui il sindaco è a braccetto nel maggio 2023 con la sorella del boss Capriati e una donna giovane - scrive il Giornale - spiegando che l'immagine, postata su Facebook, era stata commentata sulla bacheca virtuale da Vincent Capriati: "Roba nostra”. 

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Decaro: “Donne estranee”

Il sindaco replica in una diretta Facebook, di fatto confermando che le due donne sono sì parenti del boss, ma che non hanno niente a che fare con le attività del clan. “Stamattina mi sono svegliato e ho trovato la mia faccia su alcuni giornali nazionali accostati al termine mafia – dice il primo cittadino -, mi sono chiesto chi fossero le due donne nella foto e ho contattato le persone con cui ho lavorato sull'antimafia sociale e sul contrasto alla criminalità organizzata. L'ex comandante dei carabinieri di Bari Vecchia e poi l'ex dirigente della polizia di Stato e abbiamo avuto difficoltà a capire chi fossero. Ho chiamato quindi il parroco della cattedrale e abbiamo capito che sono due parenti del boss Capriati ma non hanno nulla a che fare con il resto della famiglia”, afferma Decaro.

La nipote del boss: “Solo un selfie”

“Non è possibile fare una foto, un selfie, mi dica lei? Mi dica se è normale. Io devo fare una querela adesso, non si dovevano permettere di usare la mia foto senza alcun consenso”. E’ arrabbiatissima anche la nipote del boss in questione, Annalisa Milzi, ritratta in foto con sua madre Elisabetta, sorella del pregiudicato Tonino (nella famiglia Capriati ci sono 11 fratelli e tantissimi nipoti) e il sindaco di Bari. Intervistata dal Tg1 ha ricostruito così l'accaduto. Era il 7 maggio 2023, nei giorni della festa del patrono San Nicola: “Chiesi al sindaco: è possibile fare una foto? - ha raccontato la donna - Lui ha risposto: assolutamente sì. Che c'entra ora associare altro”. La foto ritrae lei e sua madre col sindaco davanti all'ingresso della loro boutique a Bari vecchia. Come detto, tra i commenti alla foto diventata virale sui social c'è anche quello di Vincent Capriati che scrive: 'roba nostra’. Ma per Annalisa Milzi ed Elisabetta Capriati quelle due parole non hanno un significato particolare. “No dai, voi pensate sempre a male”, rispondono al cronista. 

Emiliano e la casa della sorella del boss

La bufera era già scoppiata ieri, quando il governatore pugliese Michele Emiliano ha detto di aver portato l’allora assessore Decaro a casa della sorella del boss di Bari vecchia Antonio Capriati, in carcere da 30 anni. Il sindaco ha smentito la vicenda che risalirebbe a vent’anni fa, mentre la foto apparsa oggi sarebbe stata scattata meno di un anno fa. “Emiliano non ricorda bene non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella”, ha detto il primo cittadino.

In serata sono arrivate anche le parole di smentita di una sorella del boss, Lina Capriati. “Mai visto Decaro, non è mai venuto qui”, ha detto al Tg1. E oggi anche Emiliano stesso, intervistato al Tg1 corregge il tiro: “Io ho certamente parlato con la signora Capriati”, sorella del boss mafioso Antonio Capriati, “e ho parlato delle resistenze molte forti che Decaro stava trovando per istituire la Ztl a Bari Vecchia. Siccome è una cosa di 18 anni fa, se Antonio ha detto che non se lo ricorda, e non ricorda di esserci stato, è possibile che lui abbia ragione”. 

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Centrodestra all’attacco: “Subito scioglimento del Comune”

Ma malgrado le precisazioni fatte ieri dal governatore (che dice che la sua frase è stata fraintesa) e anche se la foto risalirebbe a un anno fa mentre l’eventuale incontro sarebbe avvenuto molti anni addietro, il centrodestra va all’attacco chiedendo che “il Viminale proceda quanto prima con lo scioglimento del Comune”. 

"7 maggio 2023: il sindaco di Bari De Caro fotografato con due donne che sarebbero rispettivamente sorella e nipote del boss ergastolano Antonio Capriati. Vero o falso?”, scrive Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera su X, postando la foto. 

In una nota i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Rita Dalla Chiesa, Andrea Caroppo, Giandiego Gatta e Vito De Palma scrivono: "'Emiliano non ricorda bene'. Sulla difesa di Antonio Decaro siamo perplessi, per usare un eufemismo, sulla sua smentita dell'incontro, raccontato pubblicamente da Michele Emiliano, con la sorella del boss. Oggi Decaro cerca di smentire, ma le immagini sono eloquenti: il sindaco di Bari mimava in diretta con sincerità l'incontro che oggi smentisce. Il video parla da sé e non racconta una pagina lusinghiera. Emiliano, Decaro e la sorella del boss: la verità prenderà forma, e noi siamo in prima linea per difendere le comunità anche oltre gli slogan, anche oltre il 'politicamente corretto'. Se ne occupi l'Antimafia"

Cosa sta succedendo a Bari

La vicenda nasce dalla manifestazione di piazza dell’altro giorno con migliaia di cittadini che hanno espresso solidarietà a Decaro dopo che il Viminale (sollecitato da parlamentari pugliesi del centrodestra) ha nominato una commissione per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune. Iniziativa seguita all'operazione antimafia con 130 arresti che ha svelato episodi di voto di scambio politico-mafioso per l'elezione di una consigliera di centrodestra, poi passata nel centrosinistra, e l'ingerenza del clan nella municipalizzata del trasporto urbano.

A 24 ore dalla frase di Emiliano, Decaro ricostruisce il contesto in cui si svolse la vicenda che risale a "quasi venti anni fa” quando l'attuale governatore era "un magistrato antimafia appena eletto sindaco, in un quartiere, come quello di Bari Vecchia, abituato da sempre al parcheggio selvaggio nella totale illegalità” e lui era assessore al Traffico. “Emiliano non ricorda bene - dice Decaro - È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella”.

"Dopo qualche diverbio con alcuni residenti - aggiunge - un giorno incontrammo alcuni ragazzi in piazza che cominciarono a inveire contro di me. Michele disse loro di lasciarmi in pace perché dovevo lavorare per i bambini del quartiere”. “La signora in questione invece - conclude - la incontrai per strada, molto tempo dopo la chiusura al traffico, e ci litigai perché non si rassegnava all'installazione delle fioriere che impedivano il transito delle auto”.