Sos enzimi del pancreas. Lo lancia Fedez dal suo profilo Instagram con una serie di storie in cui ne denuncia la mancanza in tutta l’Italia del nord e annuncia che scriverà ad Aifa. "Sto ricevendo tantissime segnalazioni su Milano e su Bologna. È un problema che ho riscontrato anche io – afferma il rapper – . Essendo stato operato e mi hanno rimosso quasi tutto il pancreas, ho bisogno di enzimi per mangiare ed assimilare il cibo. C’è una sola azienda in Italia che produce enzimi pancreatici e pare che non si trovino più da un mesetto a questa parte. Io ne avevo una piccola scorta e ora non ne trovo più. Amici che producete enzimi del pancreas produceteli, altrimenti non possiamo mangiare oppure mangiamo ma poi quando andiamo in bagno non è divertente".
In altre storie l’artista, operato per un tumore a marzo 2022, aggiunge: "Sembra veramente che il farmaco nel nord Italia non ci sia più, mandateci le segnalazioni alla Fondazione Fedez. Noi contatteremo Aifa". E prosegue: "La situazione è piuttosto grave come se mancassero medicinali specifici per dei cardiopatici e non si trovano".
Il ministero ha fatto sapere che sta seguendo la questione "con grande attenzione e pone in essere tutte le attività di competenza finalizzate a garantire la continuità terapeutica dei pazienti". La situazione, ha aggiunto, è "indipendente dalle attività regolatorie di Aifa, che ha già da tempo fornito ai pazienti e agli operatori sanitari adeguate informazioni anche di carattere operativo".
Lo scorso ottobre l’Agenzia del farmaco aveva segnalato il problema, avvertendo che potrebbe protrarsi fino a fine 2025 e invitando i medici a un uso appropriato e parco del medicinale. In precedenza, aveva autorizzato le istituzioni locali all’importazione del prodotto dall’estero e vietato l’esportazione del farmaco presente in Italia. Viatris, unica azienda distributrice nel nostro Paese, non produce in proprio il medicinale, e fa sapere: "L’azienda produttrice, Abbott, ci ha informato di alcune difficoltà nella fornitura di Creon (pancrelipasi), dovute all’alta richiesta a livello globale, assicurandoci che sta adottando tutte le misure necessarie per minimizzare l’impatto sui pazienti". Misure che al momento non sembrano aver sbloccato la situazione. "Meglio assumere per un periodo un dosaggio leggermente ridotto piuttosto che sospenderlo del tutto", dice il vicedirettore del Centro per la Ricerca e Cura sulle Malattie del Pancreas del San Raffaele di Milano Gabriele Capurso, che raccomanda ai pazienti: "Niente panico il prodotto è carente, ma non è fuori produzione".