Mercoledì 18 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

False fatture e vere aggressioni: condannati imprenditore e complice

Godiasco, avevano organizzato un pestaggio a un consulente di Nicoletta Pisanu

Pier Liberali

Godiasco Salice Terme (Pavia), 10 gennaio 2015 - Cinque anni e due mesi di reclusione, 309mila euro confiscati e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Questa la condanna decisa dal giudice del tribunale di Piacenza per l’imprenditore di Godiasco, Pier Liberali, accusato di estorsione e falsa fatturazione per circa due milioni di euro. Condannato a cinque anni per estorsione e lesioni il 37enne di Rea Po, Christian Pisciotta. Liberali è accusato di essere il mandante dell’aggressione al consulente piacentino C.P., 41 anni, del dicembre 2013.

Pisciotta è considerato l’autore materiale del gesto, in quanto secondo la ricostruzione degli inquirenti ha spaccato il naso del consulente a pugni, provocandogli ferite giudicate guaribili in quindici giorni. Il motivo dell’aggressione, il rifiuto da parte del consulente di versare al manager oltrepadano 100mila euro, denaro di una fattura. L’aggressione si pone nell’ambito di un giro di false fatturazioni, contestate sia a Liberali – la condanna di ieri comprende anche questo capo d’accusa – sia al ferito stesso. Infatti, il consulente 41enne è stato iscritto nel registro degli indagati perché ritenuto dagli investigatori un tramite tra Liberali e le aziende da coinvolgere nell’accordo per emettere false fatturazioni. Tra queste aziende, la Procura di Piacenza aveva riconosciuto anche la società A.D. Erre. Proprio tramite questa impresa, Liberali avrebbe emesso nel 2012 le false fatture per operazioni in realtà inesistenti, riguardanti soprattutto sponsorizzazioni di gare automobilistiche, come i rally. Le fatture avrebbero riportato valori superiori rispetto ai costi realmente sostenuti.

La condanna di primo grado di ieri prevede anche la confisca di 309mila euro. Successivamente verrà stabilito se la somma verrà recuperata congelando il conto corrente dell’imprenditore oppure ‘attaccando’ eventuali beni immobili in suo possesso, come per esempio possibili abitazioni. Liberali e Pisciotta avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato, la sentenza emessa tiene conto dello sconto di un terzo della pena previsto da questa modalità processuale. L’avvocato di Pisciotta, Antonio Savio di Pavia, ha commentato: «Ricorreremo in appello».