Giovedì 18 Aprile 2024

Farmaci, lo sballo è on line. Ecco come li abbiamo comprati

Forum, mail segreta, bitcoin: viaggio choc fra trafficanti e truffe

Farmaci

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Modena, 28 maggio 2016 - "Dipendente dai farmaci, cerco sollievo in oppiacei e ipnotici. Puoi aiutarmi? Sniffo specialmente Tramadol e Mogadon". Esordisce così il nostro primo messaggio spedito a un sito specializzato in medicinali e droghe nel deep web, la Rete oscura dove l’illegalità vive e dilaga. Le truffe sono dietro l’angolo, centinaia i falsi venditori pronti a sparire dopo il primo acconto. Così il nostro tentativo (riuscito) di acquisto ha superato mille difficoltà, come una strada di cui conosci la meta ma non il percorso, una strada impervia, piena di buche e curve improvvise, qualcuna letale se non tieni gli occhi aperti. Stupefacenti e farmaci i prodotti più ricercati nella giungla virtuale, con centinaia di bazar dove imperversano venditori senza volto, imprendibili. Anche noi abbiamo creato un alter ego ribattezzandoci ‘Mr blue eyes’. Fondamentale navigare in totale anonimato usando il browser Tor: qui Google non serve e per individuare i portali giusti è necessario affidarsi a forum e indirizzi criptati suggeriti dagli utenti. La nostra lista della spesa è chiara: con un budget di 100 euro vogliamo comprare Tramadol, Paracodin e Mogadon, antidolorifici, sedativi e ipnotici per cui in Italia è necessaria una ricetta che limita il numero di confezioni prescrivibili. Motivo? La dipendenza è un virus che ti prende e non ti molla più, al punto che i giovanissimi, una volta messe le mani su questi medicinali, li trasformano in sostanze da sballo, nei casi più estremi sniffandone il contenuto delle capsule.

Pablo Escobar Drug Store, Drugs4You, Green Road, i siti si rincorrono uno dietro l’altro. Scegliamo Alphabay, al momento il mercato più fornito con prodotti di ogni genere, un universo di vizi e deviazioni: oltre ai farmaci, cocaina, armi, carte di credito clonate, pedopornografia e molto altro. Per entrare è necessario registrarsi indicando una e-mail anonima: la apriamo su Sigaint. In pochi minuti siamo abilitati. Individuiamo Fred The Baker, che propone pasticche e gocce a prezzi stracciati. Scorriamo però i suoi feedback e scopriamo che ha una credibilità discutibile. Tentiamo con Jesus Drugs. Niente da fare: su un forum in italiano viene segnalato come un ladro che si ricicla con identità diverse.

Infine, troviamo un certo Jim Brand. Promette di fare invii celeri dalla Germania. I giudizi nei suoi confronti sono ottimi. Lo contattiamo e la risposta è immediata. "Sono sicuri? Ne ho bisogno subito", lo incalziamo. E lui: "Sono un professionista, i miei prodotti sono affidabili al cento per cento. Ho anche degli antitumorali che in Italia non sono ancora in commercio". Gli diciamo che è la prima volta: "Sono un po’ spaventato, andrà tutto liscio?". Jim ci rassicura: "Spedisco per posta ordinaria, non sono mai stato intercettato dalla polizia. Rilassati amico!". Gli crediamo. Confermiamo l’ordine: cinque scatole a un costo variabile tra i 15 e i 30 euro. Il conto è estremamente più economico rispetto a quanto spenderemmo realmente in farmacia. Prima però dobbiamo cambiare il denaro in bitcoin, la valuta usata nella Rete nascosta per sfuggire a ogni tracciabilità. Trattiamo con un italiano che si fa chiamare Cryptolab. La sua commissione è del 10 per cento. Siamo costretti a riemergere dalla giungla della rete oscura e ricaricare la sua postepay intestata a una donna sudamericana di nome Antonia De Araujo. "Avrai i bitcoin entro tre ore, te li carico direttamente su Alphabay".

Sono i 180 minuti più lunghi della nostra vita: nel caso Cryptolab scomparisse nel nulla avremmo perso i soldi, rintracciarlo sarebbe impossibile. Fortunatamente non è così. Sul conto appaiono 0,2331 bitcoin. Jim Brand ci dà l’ok: "Domattina parte tutto". Non forniamo il recapito della nostra abitazione, ma quello di un corriere privato di Milano (in gergo ‘drop’) che si fa consegnare la merce a un indirizzo sicuro e poi te la recapita a casa in tutta sicurezza. Dopo due settimane nella cassetta della posta appare una busta imbottita. Non ha suonato nessuno: la troviamo e basta. È una spedizione internazionale dalla Germania, più precisamente da Brema. All’interno ci sono cinque scatole di farmaci apparentemente originali, con tanto di foglietto illustrativo e scadenza nel 2020. Da dove arrivano? Probabile siano stati rubati negli ospedali oppure lavorati in laboratori clandestini. E come noi sono migliaia gli italiani che a ritmo crescente si affidano alla Rete oscura. Per dipendenza o per sballarsi. Nel deep web non fa differenza: basta avere il denaro e tutto è possibile.