
Falciò Rebellin, camionista torna in libertà
Le condizioni di salute sono tali da non aver permesso la prima udienza ma ora cadono anche i motivi per cui era ai domiciliari. Così Wolfgang Rieke, il 64enne tedesco imputato per omicidio stradale aggravato del campione di ciclismo Davide Rebellin, può lasciare i domiciliari e tornare a casa. La decisione è del presidente del tribunale collegiale di Vicenza, Filippo Lagrasta, ed è legata al fatto che Rieke è stato vittima di un ictus con condizioni sanitare divenute critiche per cui potrebbe sì uscire dai domiciliari ma per lasciare la clinica trevigiana dove è ricoverato per andare in un nosocomio in Germania, vicino alla famiglia.
Il giudice nell’ordinanza scrive che "non è necessaria la misura degli arresti domiciliari", perché le condizioni di salute "determinate dalla patologia ischemica" solo tali che ci sia un’evoluzione della malattia "che richiede un’assistenza continuativa". Di conseguenza, "le esigenze di cura dell’imputato appaiono incompatibili con il permanere delle limitazioni collegate all’esecuzione della misura cautelare in atto". E ancora: "Dallo stato di salute descritto dai medici curanti discende un superamento delle esigenze cautelari originariamente riscontrate in relazione al rischio di reiterazione del reato, che non risulta più concreto e attuale, poiché l’imputato è incapace di deambulare in modo autonomo".