di Luca Bolognini
C’è chi l’ha presa con filosofia: "Mi guarderò un bel dvd, come negli anni Novanta". E chi, invece, era già pronto alla class action: "Ma ve lo immaginate se fosse successo durante la settimana di Sanremo?". Quel che è certo è che ieri, quando la rete Tim è crollata, milioni di italiani sono rimasti di fatto tagliati fuori dal mondo. Niente web, niente Facebook, niente Netflix, niente streaming delle partite (nel giorno del derby Inter-Milan). Il traffico Internet in Italia, secondo i dati elaborati da Netblocks, ha subito una flessione del 26%. Milano, Napoli, Bologna, Arezzo e Firenze tra le città più colpite. Poi, per fortuna, tutto è rientrato e alle 20 la società ha annunciato di aver ripristinato il servizio.
Ma cosa è successo esattamente? Un portavoce di Tim ha parlato di "problema di interconnessione internazionale". Il colosso italiano delle telecomunicazioni e la Polizia postale hanno subito escluso un blitz di qualche collettivo hacker. E così il massiccio attacco ransomware rilevato ieri dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale non dovrebbe c’entrare nulla con i disservizi registrati ieri in tutta Italia.
LA STRUTTURA
Per interconnessione nelle telecomunicazioni si intende la capacità delle reti di diversi provider di essere collegate tra loro e consentire il traffico reciproco. Questo consente a un cliente di una rete, ad esempio, di comunicare con il cliente di un’altra. Se la rete di un gestore non è connessa, i suoi clienti di fatto risulteranno irraggiungibili. L’interconnessione è fondamentale per sfruttare tutti i servizi offerti dai nostri smartphone e dalle connessioni domestiche: chiamate, navigazione mobile, passando per e-commerce, posta elettronica e banking online.
I DISAGI
I tecnici di Tim ieri si sono subito messi al lavoro per risolvere il problema, che ha interessato soprattutto la rete fissa (anche se molti clienti di quella mobile hanno segnalato molti disservizi). Il Codacons è immediatamente sceso in campo a tutela degli utenti e ha chiesto all’azienda di fornire garanzie ai cittadini coinvolti, valutando al tempo stesso indennizzi per chi ha subito danni a causa del down della rete.
LE IPOTESI
Ma cosa può aver causato il blocco del traffico? Come dicevamo, il gigante delle telecomunicazioni non è andato oltre un generico "problema di interconnessione internazionale". Le comunicazioni globali dipendono in larga parte dalle dorsali di cavi oceaniche e dai fornitori di interconnessionepeering che collegano le regioni. "Tutti i gestori – spiega Andrea Farina, amministratore delegato di Itway – si appoggiano a degli Internet exchange point: sono infrastrutture che consentono ai provider di condividere il transito dei dati al di fuori della propria rete. Tim si appoggia a Sparkle e molto probabilmente è a quel livello che si è verificato il problema. Quello che mi ha stupito di più in ogni caso è che i protocolli per garantire la cosiddetta business continuity, la continuità del servizio, non siano scattati immediatamente, limitando al minimo i disservizi".
I TEMPI
I tecnici di Tim hanno ripristinato il servizio dopo poche ore. "Per Libero e Virgilio – spiega Farina – ci era voluto molto di più". Nei giorni scorsi, infatti, oltre 9 milioni di italiani erano rimasti coinvolti nel blackout della posta elettronica di Libero e Virgilio. Il problema è stato risolto solo dopo quattro giorni. Italia online, il gestore degli account, ha promesso un ristoro a tutte le persone interessate dai disservizi.