Gabriele Canè I casi sono due, al massimo tre. O noi non siamo mai contenti, sia che le cose si facciano, sia che non si facciano. Oppure chi deve fare non è capace. Terza ipotesi possibile, il ritardo accumulato nella cura delle infrastrutture è talmente grande, che il tentativo di recuperare in fretta crea un inevitabile (ma non giustificabile) ingorgo organizzativo. Di sicuro l’ingorgo assurdo è ora sulle arterie principali del nostro sistema viario. A luglio e agosto, il periodo in cui si viaggia. E anche il momento in cui si scopre che l’Europa vuole gallerie sicure, che i viadotti invecchiano, che...
CronacaDall’autostrada all’autostrazio è un attimo