Lunedì 29 Aprile 2024

Coronavirus, vaccino Irbm-Oxford: nell'ipotesi migliore 30 milioni di dosi entro fine 2020

L'azienda di Pomezia: "A fine novembre dovrebbe concludersi la fase tre della sperimentazione clinica". Astrazeneca dà i suoi tempi: "Da fine marzo vaccini in distribuzione"

Covid, una ricercatrice al lavoro (Ansa)

Covid, una ricercatrice al lavoro (Ansa)

Roma, 2 novembre 2020 - Buone notizie sul fronte del vaccino anti-Coronavirus. Le aziende impegnate nella sperimentazione cominciano a dare tempi circa una possibile disponibilità per la popolazione.

Irbm: a fine novembre conclusa fase 3 dei test

"Noi ci aspettiamo che alla fine di novembre possa essere conclusa la fase tre della sperimentazione clinica, a quel punto la parola passerà alle agenzie regolatorie", ha affermato oggi Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm Pomezia, in merito al candidato vaccino anti-Covid Oxford-Irbm a Radio Cusano Campus. "ll problema è riuscire ad arrivare alla fine dei test senza che si verifichino eventi avversi. Se così sarà, le agenzie regolatorie impiegheranno 3-4 settimane e si arriverà a una consegna delle prime 20-30 milioni di dosi all'Ue entro fine anno". "Posso dire che allo stato attuale tutto procede nel migliore dei modi e non ci sono evidenze che facciano pensare a controindicazioni dal punto di vista delle età e delle patologie", ha aggiunto.

Astrazeneca: distribuzione da fine marzo

L'azienda farmaceutica AstraZeneca prevede che il suo vaccino in sperimentazione sarà in una "fase avanzata di distribuzione entro la fine del primo trimestre del prossimo anno". Saranno "tre miliardi le dosi di vaccino che sono fiducioso si dimostreranno efficaci", ha spiegato Josep Baselga, direttore dell'area Ricerca e sviluppo oncologico di AstraZeneca, in un'intervista alla radio catalana 'Rac1'.  Baselga ha ricordato che "l'azienda si è impegnata a distribuire i vaccini in tutto il mondo e non solo a singoli stati o in Europa". Per quanto riguarda la situazione attuale "sarà un inverno duro e non possiamo pensare di tornare alla vita di prima".  Secondo Baselga, ci sono attualmente "175 diversi vaccini su cui si sta lavorando in tutto il mondo, 35 dei quali in studi clinici con pazienti e 10 nella loro fase di verifica finale". "Il vaccino aiuterà, ma non è l'unica soluzione", avverte richiamando alla cautela. E infatti, Baselga evidenzia che AstraZeneca sta anche sviluppando "un trattamento con anticorpi monoclonali"