Venerdì 17 Maggio 2024
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Cronaca

Coronavirus, il sindaco e il suo vice contagiati: "Siamo a pezzi e con la febbre alta"

Borgonovo Val Tidone (Piacenza) in quarantena: il primo cittadino finisce all’ospedale, poi dimesso: "Non capisco come sia accaduto, non mi sono quasi mosso da qui". I 30 dipendenti in isolamento fino al 9

Un'operatrice sanitaria al lavoro in Emilia Romagna (foto Imagoeconomica)

Un'operatrice sanitaria al lavoro in Emilia Romagna (foto Imagoeconomica)

Piacenza, 2 marzo 2020 - La voce è sofferente. La febbre, da una settimana, continua a essere alta. "Fissa sui 39. Speravo passasse e invece non è andata così. A peggiorare il quadro un gran mal di testa. Sono in queste condizioni dal 23 febbraio. Poi non ce l’ho più fatta. E stamattina (ieri, ndr) ho deciso di andare in ospedale". In serata è stato dimesso. Pietro Mazzocchi è il sindaco di Borgonovo Val Tidone, comune del Piacentino in quarantena dopo che con il suo vice, Domenico Mazzocchi (stesso cognome ma nessuna parentela), è risultato positivo al Coronavirus.

Sindaco, come se lo spiega? "Non me lo spiego, semplicemente. Da sette giorni ho 39 di febbre e non capisco come ho fatto a contrarre il virus perché se si fa eccezione per qualche impegno di lavoro a Piacenza, sono sempre stato qui: non mi sono mai mosso da Borgonovo. Ho ripercorso tutti gli spostamenti delle ultime settimane ma niente: non riesco a risalire a un possibile contagio".

È preoccupato anche per la sua comunità? "Il fatto di non sapere come l’infezione sia arrivata in paese mette un po’ di ansia. Ribadisco: né io né i miei collaboratori siamo stati nelle zone del focolaio. Inspiegabile".

Gli altri componenti della giunta risultano in quarantena? "Sì, sono un paio, mentre per alcuni impiegati è stato disposto il tampone, per verificare se vi sia stato o meno contagio".

Fino a lunedì 9 marzo nessuno dei 30 dipendenti comunali potrà presentarsi al lavoro. "Vero, ma bisogna comunque trovare il modo di garantire i servizi essenziali, cosa non facile da fare da casa e men che meno adesso che mi trovo in ospedale senza sapere se e quando dovrò ritornarci. Il nostro comune è sede circondariale elettorale, quindi svolge le pratiche elettive per tutta la Val Tidone e la Val Luretta e con un referendum alle porte c’è parecchio da fare. I dipendenti comunali per ora non possono andare a lavorare anche se, per fortuna, al momento, non ci sono casi di positività".

Come sta passando queste giornate? "Da quando ho contratto il virus sono rimasto sempre in casa, febbre e mal di testa hanno lasciato poco spazio per altro. Oggi (ieri, ndr) è stata la prima volta che sono uscito: l’ho fatto solo per farmi visitare, in ospedale. Per il resto, dobbiamo capire come il Coronavirus sia arrivato qui. E bisogna fare presto".

Borgonovo è un paese di ottomila abitanti. Come stanno reagendo i cittadini? "Si vede poca gente in giro e c’è un po’ di preoccupazione, ma è comunque tutto molto simile a quello che si registra nei diversi centri interessati dal virus".

Avrà visto il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, indossare una mascherina e mettersi in autoisolamento. Che impressione le ha fatto? "Guardi, posso parlare per me: è una settimana che sono a pezzi, sto male sul serio e posso dirle che, prima di recarmi in ospedale, essendo rimasto sempre in casa non ho avuto bisogno di alcun tipo di protezione. Nel caso di Fontana, immagino che lo abbia fatto pensando a un gesto simbolico".

Che consiglio si sente di dare? "Di stare lontani dalle zone focolaio, anche se nel mio caso non è servito".