
Operazione antimafia contro clan di Bagheria (Ansa)
Messina, 30 ottobre 2017 - Duro colpo alla cosca di Bagheria. L'operazione antimafia "Nuova alba" del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo ha riportato in carcere Giuseppe Scaduto, boss liberato solo qualche mese fa e tra i promotori della riorganizzazione della cupola mafiosa. Con lui in manettealtre 16 persone accusate di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata.
Nell'operazione sono stati impegnati oltre cento carabinieri, con l'ausilio di unità cinofile e di un elicottero del nono Nucleo di Palermo. Gli investigatori hanno fatto luce numerose estorsioni compiute dal mandamento mafioso di Bagheria ai danni di imprenditori locali operanti nel settore edile e nella fornitura di acqua minerale.
Dalle indagini è emerso anche la violenza del clan e delle sue regole ferree, come nel caso di Scaduto, già arrestato nel 2008 nell'ambito dell'operazione "Perseo", che avrebbe commissionato al figlio l'omicidio della sorella 'colpevole' di essersi innamorata di un maresciallo dei carabinieri. "Tua sorella si è fatta sbirra", diceva il boss al figlio, ma il giovane di 30 anni non voleva finire in carcere, e grazie alle intercettazioni si sa che a un amico confidava: "Io ho 30 anni e non mi consumo per lui".
Un provvedimento è stato notificato in carcere a Giacinto Di Salvo altro esponente di spicco della consorteria mafiosa, già a capo del Mandamento mafioso di Bagheria dal 2011 fino al maggio 2013, quando venne arrestato nell'indagine "Argo". In manette anche Giovanni Trapani ritenuto fino al 2010 a capo della famiglia mafiosa di Ficarazzi, destinatario di misura cautelare nell'operazione "Iron Men". Colpiti anche i vertici storici della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, come Franco Lombardo, a capo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia tra il 2011 e l'ottobre 2012 e il reggente del Mandamento di Bagheria, Michele Modica, a capo della cosca di Altavilla Milicia fino al giugno 2014, quando venne arrestato.