Martedì 30 Aprile 2024

Cecina, non ci sono soldi per riaprire il duomo

Don Marco: "I soldi per la carità non si toccano, preferisco tenere la chiesa chiusa"

Il duomo transennato

Il duomo transennato

Cecina (Livorno), 26 novembre 2014 - "Preferisco tenere la chiesa chiusa ma le case per i poveri aperti. E credo che Papa Francesco sarebbe d'accordo, voi che dite?". Non ha dubbi don Marco Fabbri, parroco di Cecina. I soldi per sistemare il soffitto del duomo non ci sono. E finchè non verranno trovati la principale e chiesa cittadina resterà chiusa. Il bilancio della parrocchia è tarato su misura per pagare ogni mese il mutuo per la Sacra Famiglia (e ne avrà ancora per molto), avanza poco. E ogni anno 18mila euro, proveniente soprattutto dalle donazioni dei fedeli, vengono devoluti per la carità, contributi per affitti, bollette e spese di persone indigenti. “E quei fondi non si toccano”.

I lavori, se ci fossero i fondi, sarebbero anche veloci, un mese e mezzo, al massimo due. Si tratta di intervenire sulla parte esterna per un consolidamento della facciata, un lavoro veloce e non urgente dal momento che non è questo ad impedire l'apertura della chiesa. E poi di ripristinare un gran numero di cornici del soffitto a cassettoni, molte delle quali dalle crepe evidenti. “I cassettoni, enormi blocchi di gesso tenuti da un sistema di cavi d'acciaio, sono in totale 250. Per quello che si vede da terra – spiega ancora don Marco – almeno un terzo ha avuto degli 'schianti'. Ma aspettiamo di effettuare una indagine più approfondita”. La chiusura della chiesa è stata decisa nel momento in cui uno di questi cassettoni si è “abbassato”. A quel punto il parrocco ha contattato la stessa che ditta che 50 anni fa lo aveva realizzato e chiesto un sopralluogo.

Il verdetto, e la dovuta prudenza, hanno portato allo spostamento di tutte le celebrazioni nella Sacra Famiglia. Nel frattempo ha fatto un sopralluogo anche la Soprintendenza, dato che il duomo è vincolato, e dato il proprio benestare all'intervento di ripristino. Che però, come detto, non può partire per mancanza di fondi e ne servono qualche decina di migliaia. “Faremo delle piccole iniziative, una pesca di benficenza, raccolte fondi tra i parrocchiani”. I casi di corpose donazioni da parte di fedeli sono sempre meno, complice chiaramente anche la crisi. “Qualcuna arriva ancora ma certo se fosse successo dieci anni sarebbe un'altra musica. E comunque quelle destinate alla carità è giusto che lo restino”. Per una messa nel duomo si dovrà attendere, quanto impossibile da stabilire al momento.