Lunedì 29 Aprile 2024

Campovolo, salta il terzo maxi concerto del Liga: in estate avrebbe chiuso la tournèe

Le nuove regole rischiano di fare perdere grandi occasioni alla città

Ligabue

Ligabue

 

Reggio Emilia, 10 dicembre  2014 - Il re del Campovolo, il rocker Ligabue, rischia di non trovare più il suo regno. Ligabue voleva chiudere proprio a Reggio, con il suo terzo mega concerto al Campovolo (il quarto comprendendo l’evento Italia loves Emilia), il suo grande tour Mondovisione. Ma proprio mentre la notizia stava filtrando alla stampa, è arrivata la segnalazione dello stop imposto da Enac ai grandi eventi nella zona. Il concertone del Campovolo - previsto per la prossima estate, un evento da oltre centomila persone - era stato previsto dallo staff del rocker di Correggio predisponendo un calendario che aveva evitato - in questi mesi di concerti nei palazzetti - qualsiasi appuntamento in Emilia, lasciando un’unica data romagnola a Rimini (21 marzo). Proprio per dedicare ai fan della regione il grande appuntamento reggiano. Una grande emozione che rischia di essere cancellata.- Il probabile addio ai concerti del Campovolo arriva come un fulmine a ciel sereno, una di quelle notizie che inquietano i “forzati” della musica, gli artisti e anche gli addetti ai lavori. Sull’“affaire”Campovolo, interviene anche Claudio Maioli, il manager storico di Luciano Ligabue. Per chi gravita attorno al mondo della musica e per tutti coloro che conoscono bene il rocker di Correggio, il termine manager, appare sicuramente riduttivo. Maioli rappresenta per la carriera del Liga molto di più: è il suo più grande amico, nonché colui che ha sempre creduto nel suo talento, sostenendolo in ogni fase della sua carriera. 

Maioli, dovremo dire addio agli eventi al Campovolo?

«L’ho appreso dal giornale. Non posso che rammaricarmene e sperare che ci ripensino su. Non voglio entrare troppo nel merito, perché, anche per me, come un po’ per tutti, rappresenta una brutta notizia. In quell’area ci sono stati eventi che hanno dato grande visibilità alla nostra città. Eventi importanti dal punto di vista culturale, musicale, ma anche economico. Mi viene in mente ”Italia Loves Emilia”, ma anche i concerti di Luciano che hanno portato a Reggio fiumi di persone».

Preoccupato?

«Diciamo che se fosse veramente così, verrebbe meno una grande opportunità. La musica e la cultura, mi sembrano cose importanti sulle quali investire».

Reggio rischia di perdere una propria ricchezza?

«Parlerei di una grossa perdita. Migliaia e migliaia di persone hanno assistito in quello spazio a concerti grandiosi che hanno portato numeri di tutto rispetto, in uno spazio che – oltretutto - è ben servito anche dal punto di vista della collocazione geografica., con la via Emilia a un tiro di schioppo, ma vicino anche alla stazione ferroviaria e all’autostrada».

Nel settembre 2012 venne presentato alla città un progetto di una nuova arena spettacoli, commissionata a uno studio reggiano proprio da lei.

«Poco dopo “Italia Loves Emilia”, io e Salzano (direttore della società milanese “Friends & Partners”, ndr) avevamo presentato un progetto, è vero. Sia chiaro che non volevamo assolutamente che questo “concept” andasse a gravare sulla collettività, cercavamo qualcuno che fosse disposto a finanziarlo».

Com’era il progetto?

«Si trattava di uno spazio pensato in termini di arena estiva, collocata fuori dal recinto del Campovolo, una zona dove sarebbe stato possibile vedere il concerto anche da lontano».

Crede che potrà concretizzarsi?

«In realtà, il progetto non è mai stato abbandonato. Purtroppo, alla luce di quello che leggo oggi, non so se sarà possibile e spero non ne venga pregiudicata la fattibilità».