Mercoledì 24 Aprile 2024

Emilia-Romagna, l’arte nel fango: sforzo collettivo per salvare libri e maioliche

Restauratori, volontari e aziende fanno squadra: così i gioielli del territorio tornano a brillare

Faenza (Ravenna), 27 maggio 2023 – I restauratori, i caschi blu del Ministero della Cultura, le catene di volontari, e da ora anche i colossi dell’industria dei surgelati.

Ceramiche sotto il fango, volontari in azione al museo Zauli di Faenza
Ceramiche sotto il fango, volontari in azione al museo Zauli di Faenza

Lo sforzo collettivo per salvare il patrimonio artistico e librario dell’Emilia-Romagna alluvionata vede ormai coinvolto un intero pezzo di Paese, al lavoro tra il fango per estrarre i reperti tuttora sepolti dalle acque – che dai sotterranei del Museo Carlo Zauli di Faenza ancora non se ne sono andate, ad esempio – o nei laboratori all’aperto sorti un po’ ovunque, dove i restauratori dell’Università di Bologna, del Museo internazionale delle Ceramiche e di altre realtà tentano di restituire a maioliche, dipinti e libri l’aspetto che la doppia alluvione del 2 maggio e del 16 maggio aveva tolto loro. Negli ultimi giorni è arrivata anche la decisione di colossi del mondo dei surgelati, come Orogel e Bofrost, di mettere le proprie celle frigorifere a disposizione per congelare i libri alluvionati e avviare poi un processo di sublimazione che porti quell’acqua dallo stato solido direttamente a quello gassoso, liberando i libri dall’umidità.

Un intervento che dovrebbe essere messo in campo in un primo tempo per i volumi antichi delle biblioteche di Cesena, Forlì e Lugo, che in futuro potrebbe estendersi anche alle collezioni private, e che si somma alle migliaia di ore che hanno visto in azione i volontari: fra i musei che possono dire di essere sopravvissuti agli allagamenti c’è quello dedicato a Guerrino Tramonti, sempre a Faenza. Qui circa il 90% dei mille dipinti e delle trecento ceramiche conservate in quelle stanze è già stato ripulito dal fango. Gli artisti e i collezionisti non sono rimasti con le mani in mano: grazie a un gruppo di curatori romagnoli è stato steso un elenco di tutti coloro che hanno subito direttamente gli effetti dell’alluvione.