Giovedì 10 Ottobre 2024

Trovati morti i due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco: le vittime sono Andrea Galimberti e Sara Stefanelli

Deceduti anche due coreani. I corpi sono stati recuperati a 4.500 metri di quota dal Peloton de la gendarmerie d'haute montagne di Chamonix: erano nella zona del ‘Mur de la Cote’, un pendio che porta alla vetta sul versante francese

Aosta, 10 settembre 2024 – Ritrovati i corpi senza vita dei quattro alpinisti, due italiani e due coreani, dispersi sul Monte Bianco da sabato scorso: il tragico annuncio arriva dal Peloton de la gendarmerie d'haute montagne di Chamonix. Le vittime italiane sono Andrea Galimberti, 53 anni, comasco, e la 41enne Sara Stefanelli, genovese.

Il comasco Andrea Galimberti, 53 anni, e Sara Stefanelli, 41enne genovese: i loro corpi sono stati ritrovati a 4.500 metri di quota, su un ripido pendio ghiacciato che porta alla vetta del Monte Bianco
Il comasco Andrea Galimberti, 53 anni, e Sara Stefanelli, 41enne genovese: i loro corpi sono stati ritrovati a 4.500 metri di quota, su un ripido pendio ghiacciato che porta alla vetta del Monte Bianco

I corpi si trovavano a 4.500 metri di quota, nella zona del ‘Mur de la Cote’, un ripido pendio ghiacciato che porta alla vetta del Monte Bianco sul versante francese. Le salme sono state portate a Chamonix. "Sono morti per lo sfinimento", ha riferito la prefettura dell'Alta Savoia. I soccorritori hanno trovato prima i due coreani e, poco distante, i due italiani. È probabile che siano morti per assideramento e il decesso forse è avvenuto già sabato scorso, in mezzo alla bufera.

I due alpinisti italiani erano riusciti a fornire le loro coordinate, prima che i telefoni si spegnessero. “Non vediamo nulla, veniteci a prendere, rischiamo di morire congelati”, avevano detto ai soccorritori poco sotto la vetta, sul versante francese. La loro salita, iniziata alle 2 di notte di sabato dal rifugio des Cosmiques per affrontare la via normale francese dei Trois Mont Blanc, era durata più del previsto: la cordata è arrivata ai 4.810 metri della vetta intorno alle 13. Undici ore, rispetto a un tempo che di solito va dalle quattro alle sei. Proprio una volta iniziata la discesa, lungo la via normale del Goûter, è iniziato l’incubo: l'arrivo della nebbia, la perdita dell'orientamento e la chiamata, disperata, ai soccorritori.

Dopo i primi giorni di ricerche condizionati dal maltempo, questa mattina il Soccorso alpino valdostano aveva effettuato alcuni sorvoli in elicottero nei pressi della vetta del Monte Bianco, ma le ricognizioni senza esito erano state poi sospese a causa del vento forte in quota e della presenza di neve instabile che rendeva molto pericolosa la posa di soccorritori a terra.