e Stefania Totaro
SESTO SAN GIOVANNI (Milano)
In questi giorni è uscita poco di casa l’89enne che è stata "orrendamente abusata per pochi spiccioli". Maria – nome di fantasia – è stata picchiata e violentata per un’ora, nella notte, nell’atrio del suo palazzo da un egiziano che "ha agito con ferocia e spregiudicatezza". Lui ora si trova in carcere: i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo grazie alla videosorveglianza dello stabile, che ne ha consegnato un identikit sufficiente per seguirlo attraverso le immagini delle telecamere sparse per Sesto San Giovanni e Milano. La vittima abita nella periferia Nord di Milano, nella piazza di un quartiere, il Rondò, che negli ultimi tempi ha visto crescere i problemi legati alla sicurezza. "Le forze dell’ordine hanno aumentato i controlli, sono sempre presenti.
Maria si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato", racconta Antonina, portinaia del palazzo da 25 anni, tra le prime ad arrivare sulla scena della violenza. "La mia collega mi aveva avvisato che l’ingresso era in disordine. Pensavo che mi sarei trovata a raccogliere le deiezioni di uno dei cani dell’edificio. Invece, quando sono arrivata e ho visto i capelli sparsi per terra, ho pensato che fosse accaduto qualcosa di grave e la testa è andata subito a Maria. So che soffre di momenti in cui è meno lucida e ho temuto il peggio".
La chiamata all’amministratore di condominio, la visione delle immagini del circuito interno che hanno rivelato gli abusi subìti dall’anziana e poi le indagini dei carabinieri che in una settimana sono riusciti a ricostruire gli spostamenti dell’egiziano fino a fermarlo fuori dalla stazione sestese, nel giorno del suo compleanno. Senza fissa dimora, già gravato da un procedimento di espulsione, sulle spalle piccoli precedenti per furto e resistenza. Difeso da un avvocato d’ufficio, si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip del tribunale di Monza Gianluca Tenchio, che ha convalidato il fermo e confermato la misura della custodia cautelare in carcere. È accusato di violenza sessuale e di rapina, aggravate dalla crudeltà con cui si è accanito sulla vittima e dalla "minorata difesa" per essersi approfittato di una donna anziana, che girava da sola di notte e soffre di scarsa lucidità.
Maria era uscita di casa nella notte tra il 26 e il 27 settembre, forse per andare in farmacia. Per strada aveva incontrato l’egiziano che, con modi gentili, si era offerto di riaccompagnarla. Una volta varcato il portone, si è trasformato in un mostro. Ora si attende l’esame del Dna: le telecamere del palazzo hanno sì ripreso l’aggressione per tutta la sua durata, ma con una definizione sgranata proprio sul volto della vittima e dell’aguzzino. Il primo frame nitido arriva un’ora dopo dal circuito di videosorveglianza di un autobus che viaggiava verso Milano: lo straniero è riconoscibile dai vestiti e da un grosso neo sulla fronte.
Ci sono altre immagini che confermano l’identikit uscito dalle telecamere dello stabile e sono quelle di piazza Duomo a Milano: l’egiziano era lì tre ore prima della violenza, si era sdraiato per terra e si era scattato un selfie col cellulare per poi alzarsi barcollando vistosamente. La stessa andatura da zombie, probabilmente dovuta ad alcol e droghe, che è stata immortalata anche dalle telecamere di Sesto San Giovanni.