Lunedì 29 Aprile 2024

Addio al padre coraggio. Suo figlio ucciso dai boss, lui non si tagliava la barba per chiedere giustizia

Il poliziotto fu trucidato nel 1989 con la moglie incinta: dava la caccia ai latitanti. Da quel giorno Vincenzo non si rasò più: "Lo farò soltanto dopo le condanne". Il cordoglio di Mattarella: "Un costante e coraggioso impegno contro i clan".

Addio al padre coraggio. Suo figlio ucciso dai boss, lui non si tagliava la barba per chiedere giustizia

Addio al padre coraggio. Suo figlio ucciso dai boss, lui non si tagliava la barba per chiedere giustizia

È morto a 87 anni senza ottenere ancora la verità, ma la sua lunga barba bianca era diventata il simbolo di chi non si arrende a menzogne e depistaggi. Addio a Vincenzo Agostino: per 35 anni si è battuto per ottenere giustizia per la morte del figlio Nino, 28 anni, poliziotto assassinato dalla mafia il 5 agosto 1989, assieme alla moglie Ida Castelluccio, 19 anni, sposata da un anno e incinta. Quel giorno due sicari attesero Nino nei pressi della casa dei suoi genitori a Villagrazia di Carini e lo freddarono. Nessuna pietà neppure per la giovane che, prima di morire, urlò ai killer: "Io lo so chi siete!". Nel primo momento il caso venne rubricato come omicidio passionale: il tempo di far sparire documenti dalla casa e dall’ufficio di Agostino che era al servizio Volanti di Palermo, ma nei fatti dava la caccia ai latitanti eccellenti di Cosa Nostra. "Quest’omicidio è contro di me", sibilò davanti alla bara Giovanni Falcone: l’investigatore lavorava per lui in via riservata. "La ragione dell’omicidio di Agostino sta nei rapporti che la cosca dei Madonia intratteneva con esponenti importanti delle forze dell’ordine", scrisse il gup Alfredo Montalto nella sentenza di primo grado. Vincenzo e la moglie Augusta Schiera, deceduta nel 2019, chiesero a voce alta che fosse fatta luce sul duplice omicidio. Per questo, come aveva promesso sulla tomba del figlio, il papà-coraggio non si era più tagliato la barba. Vincenzo aveva capito non doveva calare il silenzio e raccontò la sua storia in un docufilm, ’Io lo so chi siete’ (nei prossimi giorni andrà in onda sulla Rai, annuncia il dg Roberto Sergio). La verità fece passi avanti. Il collaboratore di giustizia Onorato riferì che in vista dell’attentato all’Addaura a Falcone, ci furono contatti dell’ex poliziotto Giovanni ‘faccia da mostro’ Aiello coi boss Madonia e Scotto, quest’ultimo considerato mandante dell’omicidio Agostino. Il presidente Mattarella esprime "cordoglio per la morte di Agostino, protagonista di un costante e coraggioso impegno contro i crimini della mafia e per la ricerca della verità".

Nino Femiani