Giovedì 25 Aprile 2024

Accoglienza, la regia al Viminale In prima linea prefetture e Comuni

Di Maio: "C’è un piano italiano". Ma la Meloni avverte: "Non gravi tutto sulla Ue"

Migration

Quale futuro per i profughi afghani? Il governo si prepara. Così come l’opposizione. Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ieri si è incontrata con il leader ungherese Viktor Orban (in visita privata a Roma, nella foto): " Abbiamo fatto il punto a partire dall’Afghanistan e dalla necessità di coinvolgere i paesi confinanti nell’accoglienza dei profughi senza gravare ulteriormente sull’Europa".

Ma torniamo alle mosse dell’esecutivo. "Adesso inizia la fase 2", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "In settimana partirà il “piano italiano per il popolo afghano“". Un piano complesso, che coinvolgerà diversi dicasteri, ma la cui regia è affidata al Viminale (responsabile dell’assistenza dei migranti) e alle sue strutture territoriali, le Prefetture, che coordineranno l’iniziativa dei Comuni.

Quello cui pensa il governo, secondo quanto si è appreso, è di inserire questi immigrati nel Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione gestito dal Viminale. Il problema è che i posti che i Comuni mettono a disposizione del Sai non sono attualmente sufficienti e sarà dunque necessario, molto probabilmente, varare un provvedimento urgente (forse un decreto legge) per ampliarli, con conseguente copertura finanziaria. Fino a ora i profughi sono condotti in diverse strutture per la quarantena. Una volta terminata, il ministero dell’Interno si occuperà della redistribuzione sul territorio nazionale degli afghani. Tenendo conto che l’approccio sarà diverso rispetto ai migranti che sbarcano, ad esempio, a Lampedusa: gli afgani sono soprattutto nuclei familiari, con donne e bambini, che chiaramente non possono essere separati.