Giovedì 12 Dicembre 2024
GIOVANNI ROSSI
Cronaca

Abusi, Meloni chiama Ghio: "Hai avuto coraggio". Ma lei ribatte: "Allora agite"

La trentenne svelò in consiglio comunale di essere stata violentata a 12 anni. Ora respinge la solidarietà: "Il potere va usato per fare qualcosa, no agli alibi".

Abusi, Meloni chiama Ghio: "Hai avuto coraggio". Ma lei ribatte: "Allora agite"

Francesca Ghio, 31 anni, consigliera comunale di Alleanza Verdi Sinistra a Genova

Da donna a donna. Per battere la violenza di genere. Le parole della consigliera comunale ligure Francesca Ghio, violentata "a 12 anni" come raccontato martedì nell’Aula consiliare di Genova, mettono alle strette Giorgia Meloni. Ieri la presidente del Consiglio alza il telefono per una chiamata di solidarietà, ma prima nella "telefonata di 20 minuti", poi con un post su Instagram, la consigliera di Alleanza Verdi Sinistra contrattacca intimando al governo un cambio di passo. Lo scontro via social è frontale. "Buonasera presidente, sono Francesca e sono morta a 12 anni e anche per colpa di persone come lei che, pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un’altra parte trovando un capro espiatorio e addossando al singolo" ogni colpa (penalmente intesa). "Per evitare di risolvere il problema, nascondendolo dietro parole retoriche", è l’ulteriore accusa della 31enne consigliera rossoverde. "‘Sono madre’, mi ha detto al telefono (ndr, il riferimento è alla premier). Sono madre anche io – replica la consigliera ligure –, e lotto per mia figlia e anche per la sua. Per i figli e le figlie di tutti noi. Per fare in modo che non ci sia altro dolore evitabile. Dire a me, a Gino, a Chiara a tutti i cuori frantumati e le ossa rotte, che vi dispiace, serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto. A noi serve un cambiamento".

Il caso diventa incandescente. "Se avessi assecondato il motivo della telefonata, probabilmente sarebbe durata pochi secondi. Giusto il tempo di complimenti per il coraggio e vicinanza per il dolore", è la riflessione-illazione sul gesto della premier. La denuncia sale ancora di tono: "Non ci sto a queste logiche. Non arretro di un centimetro – protesta la 31enne genovese –. A chi politicamente vuole la mia attenzione dicendomi brava, rispondo che non ha capito l’essenza del mio gesto". Chiarisce il perché: "Cara presidente, ti ringrazio per la vicinanza ma se ho parlato non è per avere supporto morale. La mia morale è solida e alle mie lacrime ci pensano le mie sorelle. Se ho parlato è perché voglio una fine a questo dolore. Perché nessun’altra persona debba continuare a passarci attraverso". E invita la presidente del Consiglio ad attivare "la potente azione politica che ha nelle sue mani", perché "è una responsabilità e un privilegio poter usare la politica per risolvere i problemi". Scatta così la richiesta di atti concreti al posto di parole che altrimenti "risuonano vuote come il buio attraversato". Ancora Ghio: "Una sola cosa a grande voce: vogliamo l’educazione sessuo affettiva, alle emozioni e al consenso in tutte le scuole del Paese, per tutti i bambini e le bambine di oggi, che saranno gli adulti di domani. Per mettere nelle loro mani e nei loro cuori gli strumenti potenti della consapevolezza e dell’amore".

Nessun commento dalla maggioranza, già messa a dura prova dall’uscita del ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara sul patriarcato che "non esiste più" e sulla "immigrazione illegale" come una delle cause "legate all’incremento dei fenomeni di violenza sessuale". Valutazione apparsa fuori luogo anche a Gino Cecchettin, il padre di Giulia, oggi uomo simbolo di un’Italia – al femminile ma anche al maschile – che suggerisce alla politica di assumersi precise responsabilità. Anche Stefania Ascari, Anna Bilotti, Alessandra Maiorino e Daniela Morfino – parlamentari M5s nella bicamerale su femminicidio e violenza di genere – criticano il governo: "Non si capisce di quale battaglia parli la premier, visto che ogni volta che si presenta l’occasione di essere incisivi e fare un piccolo passo avanti, l’attuale maggioranza si tira sempre indietro".