A 14 anni molestata su un treno Un ragazzino interviene e la salva

Reggio Emilia, 15enne filma col cellulare l’aggressore: un profugo. Poi lo affronta e porta via la coetanea

di Nicola Bonafini

Ci sono minorenni che salgono agli onori della cronaca per comportamenti riprovevoli, come per la violenza di gruppo accaduta a Reggio Emilia pochi giorni fa. E ci sono quindicenni che, al contrario, si ritrovano dalla parte giusta della notizia, salvando una ragazzina da un tentativo di violenza sessuale.

La vicenda, accaduta in provincia di Reggio Emilia, vede come vittima di abusi sessuali una 14enne. È il 27 gennaio e la giovanissima sale sul treno che dalla città la porta a San Polo. Si siede in uno scompartimento non troppo affollato. Nello stesso scompartimento è presente un venticinquenne, cittadino straniero con lo status di profugo, che inizia a rivolgerle delle attenzioni. Sempre più insistenti. Sempre più pesanti. La ragazzina le respinge e, terrorizzata, comincia a scrivere su whatsapp alla mamma che al ‘fidanzatino’.

"Allontanati da lì e chiedi aiuto", è la risposta di entrambi. Ma il 25enne avrebbe impedito alla ragazzina di continuare a scrivere, bloccandola al sedile, e tentando di abbassarle la mascherina per baciarla. Lei riesce a respingerlo, rialzandosi la mascherina. A quel punto lui le avrebbe offerto marijuana da fumare, che teneva nascosta negli slip, molestandola sessualmente. La ragazzina è tremante e terrorizzata. Ma quando tutto sembra volgere al peggio, inaspettato, entra in scena un giovanissimo eroe. Quindici anni. C’è anche lui in quello scompartimento. Osserva quei comportamenti abietti e non si volta dall’altra parte. Prende in mano il cellulare filma tutto e scatta delle foto. Poi prende il coraggio a due mani e ‘sfida’ quell’uomo di dieci anni più vecchio, soccorrendo la vittima.

I due minori si spostano in un’altra parte del vagone fino a quando l’aggressore scende a una fermata, su ripetuti inviti del 15enne. Prima di abbandonare il treno l’uomo si rivolge comunque alla vittima lasciandole pure un numero di cellulare.

Alla stazione di San Polo, ad attendere la 14enne c’è la mamma. Vanno subito dai carabinieri a far denuncia. Assieme alla versione della vittima, viene chiamato a fornire la sua anche il quindicenne che consegna ai carabinieri il filmato e le foto scattate a bordo del treno. Un elemento decisivo che, unitamente allo studio delle videocamere di sorveglianza delle stazioni di Reggio e San Polo, ha permesso di risalire al venticinquenne, ora indagato per i reati di violenza sessuale aggravata commessa in danno di una persona minore di età, atti osceni in luogo pubblico alla presenza di minorenni e tentata cessione di stupefacente.

La prefettura ha, inoltre, immediatamente revocato all’indagato tutti i benefici legati al suo status di profugo, in particolare quello di soggiornare in una delle cooperative che svolgono attività di accoglienza per rifugiati.